MEMORABILIA N°10: BUENOS AIRES HOY (cd)

Quando la musica “dice”

Emergendo tra le opere di un epoca confusa e vorticante, che ruba l’aria, la coscienza ed il sentimento, le pagine registrate dal vivo da Flores del Alma ci interpellano e ci provocano dal fondo della natura evocativa di atmosfere, ora drammatiche, ora fiammeggianti, ora oscure. I caratteri della poetica tanguera di questa “orquesta minimal”, si possono definire in un catalogo di suggestioni composite, dal quale scaturisce un effetto teatrale di disseminazione delle prospettive, segnato dall’unghia della vita, palpitante di carne, di sudore e di terra. Nelle maglie di un timbro inconfondibile, si percepisce il raffinato esercizio di un interplay emozionale che sa produrre gli incastri infinitesimali con cui vengono tenuti insieme, saldamente, i differenti momenti musicali: li ascoltiamo solidificarsi, quindi vacillare per sciogliersi infine in un soffio d’aria e ricomparire sotto un'altra luce e da un altro punto focale. Bisogna sottolineare che questa modalità fluttuante e limpida con cui sono trattati gli arrangiamenti, acquisisce contenuti profondi nell’esprimere la consapevolezza di una coraggiosa alterità, sia per la scelta dell’organico strumentale che per quella dei modelli di riferimento, sicuramente singolari nel pigro panorama del tango. La tensione musicale vibrante in tutte le esecuzioni di Flores del Alma, resiste al gelo e all’ombra epocale che da un lato sembra trascinare il tango nel turbine scadente della moda con le sue molli suggestioni, mentre dall’altro lo immagina imprescindibile dalla forma di una tradizione congelata per servire le necessità del ballo. Certamente l’estetica di Flores del Alma è attinta dal repertorio storicizzato del tango e dal linguaggio con cui questo si è espresso, ma senza ripescare a caso nel polveroso magazzino della tradizione, i luoghi comuni sopravvissuti nell’immaginario evocato dal tango. Piuttosto, si può credere che venga accolta l’istanza antropologica di quella stessa tradizione, vale a dire l’idea che questa sia fondata nella musica in cui si è espresso ed identificato un popolo. Pur innestando in essa lembi e margini per garantirle un canone più ampio e non più autoreferenzialmente nazionale, il risultato resta quello nobile legato al concetto di musica popolare. Questo è in sostanza il panorama che si sta schiudendo anche e soprattutto nel lavoro cristallino di una piccola ma operosissima elitè di musicisti argentini, il cui tango acquista il profilo e la chiarezza di un corpo nuovo. E’a loro che il progetto Buenos Aires Hoy guarda con attenzione e loro stessi hanno guardato con compiaciuta curiosità questa iniziativa, diventandone complici nella misura in cui hanno offerto con entusiasmo la loro musica. Nel repertorio di questi artisti, in parte è testimoniato in questo cd, il tango si realizza come il frutto contemporaneo della musica popolare di Buenos Aires. Un frutto che ha raggiunto una misura rigorosa di maturità, non ostacolando ulteriori scatti, anzi auspicandoli con ostinazione. In questo crogiuolo di suggestioni si iscrivono le interpretazioni di Flores del Alma, illuminate dai bagliori di un falò lirico di portata impetuosa, dove tornano ad essere centrali le melodie, condotte sin all’esatto punto di leggerezza o combustione. Siamo investiti da sequenze snodate secondo una flessibilità espressiva esplicita e frontale che fonda un metodo. Questo protocollo, esteso anche ai tanghi classici e alle opere piazzolliane presenti nel cd, diventa il virtuoso procedimento che amalgama omogeneamente il materiale. Dalla prima all’ultima nota suonata da Flores del Alma per il pubblico di Владивосток, questo nuovo tango “in polvere e in fiore” ( Pasolini) ha messo a fuoco il trascolorare spasimante del suo movimento voluttuosamente ondoso, mobile ed inafferrabile. Musica vera del quale Flores del Alma ha saputo trasmettere il fango ed i sogni conservati nel suo carattere cretoso e umano. Musica che riesce nella faticosa impresa del “dire” più che in quella narcisistica del “dirsi”. Menahem Tempelhof