PIAZZOLLA IN TRE

Per cogliere la musica di Piazzolla nella sua essenza è necessario accedere al duende che si annida nella sua intertestualità, irriducibile alla scrittura poichè riguardante la visceralità popolare del Tango. Proprio sottoponendole all’esame di questa implacabile cartina di tornasole, le interpretazioni di Triosfere dimostrano il loro contenuto di verità, facendoci apprezzare l’eccellenza del lavoro testimoniato con questo cd. Un secondo punto di rilievo riguarda la sfida vinta nel proporre l’originalità timbrica che rimanda al vertiginoso trio guidato dall’altro sperimentatore del Tango, Eduardo Rovira. Rimodulate con rispetto in lucidissime orchestrazioni, le pagine scelte nel repertorio inciso da Triosfere sanciscono nuove relazioni tra il bandonenon, la chitarra e il contrabbasso, se comparate all’impiego immaginato da Rovira. Il bandoneon è suonato con tecnica e poesia da Dario Flammini dimostrandosi all’altezza nel mantenere la complessa funzione piazzolliana. Il contrabbasso di Roberto Della Vecchia accompagna vigoroso ma diventa anche brillante protagonista di temi e cadenze. Entrambe si aggregano intorno alla chitarra di Mauro De Federicis, il perno responsabile di una serie di compiti: armonizzare con gusto e sapienza; disegnare linee melodiche interne; esprimere con enfasi violinistica motivi cantabili grazie a un suono e un tocco incantevoli, improvvisare con un raffinato feeling jazzistico. La perizia strumentale dei tre esercita un virtuosismo elegante, di sobrietà ideale per essere funzionale alla musica d’insieme, indirizzata a ricercare un’identità specifica, una comunicazione, un fraseggio, un’omogeneità sonora. Il risultato complessivo presenta arrangiamenti che funzionano come una macchina narrativa, con vitalità carnale, carattere evocativo, colori drammatici. L’inflessibile Astor sarebbe d’accordo nell’iscrivere Triosfere tra gli autorevoli messaggeri contemporanei della sua opera.  

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