Lezioni di cucina islandese da Viktor
Il podio del Bocuse d'or |
Come sanno i frequentatori di questo blog, tra i vari post non mancano le curiosità provenienti da un paese che nell'immaginario mediterraneo è catalogato tra i noiosi e gli invivibili.
La vista sui tetti di Reykjavik, dal Grillid dell'Hotel Radisson Laguna Blu |
In questa occasione centra la questione che meno sembrerebbe appartenere a un popolo cresciuto a "porramatur", golosità in cui si possono alternare frattaglie di ogni tipo, testicoli di montone tenuti a bagno nel siero del latte, squalo elefante...putrefatto, teste di pecora alla brace con la sua gelatinosa marmellata, ...dopo i quali non può mancare un buon bicchierino di "brennivin", distillato che, per restare nel clima un pò truculento delle pietanze elencate, si traduce con "morte nera".
...Ideale a chi predilige lo squalo di prima e il suo sapore che ricorda vagamente l'ammoniaca, forse il meno peggio tra quelli ipotizzabili almeno da chi è riuscito a superare l'ostacolo ripugnante del suo odore nauseabondo (non so se in rete è stato messo il filmato dalla trasmissione televisiva The F Word, in cui Gordon Ramsey lo assaggia...sentendosi male e spingendo l'altro chef presente che invece lo ha gradito (James May) a dire "Ramsey ...lei mi delude". Dopo questo elenco quanto meno disgustoso, bisogna dire a onor del vero che in Islanda si mangia molto il baccalà nostrano che è uno dei migliori del mondo.
Ma se tutto questo, in fondo, sembra andare concordemente all'idea un pò selvaggia e barbara che abbiamo delle usanze antiche dei nordici (sarà senz'altro un'abbaglio della semplificazione, esattamente come noi per loro siamo solo pizza e spaghetti), la realtà dispettosa ci presenta fatti che vanno esattamente in direzione opposta a quelli elencati: l'alta cucina iperstellare.
il plateau islandese |
Sì, perchè è appena successo alla trentesima edizione delle Olimpiadi del cibo di Chassieu (Lione) che il terzo posto tra i migliori cuochi del mondo sia andato allo chef del Grillid, ristorante panoramico situato all'ultimo piano dell'Hotel Radisson Blu Saga di Reykjavik: Vicktor Orn Andrésson, un giovane che è già da anni conosciuto alla platea internazionale dei gourmet per i suoi svariati titoli.
Il piatto preparato dalla brigata islandese |
La gara che non ha visto nessun italiano tra i 24 finalisti (Marco Acquaroli del Four Season Hotel des Bergues, giunto a Lione dopo aver vinto le selezioni italiane tenutesi al teatro Sociale di Alba, non ce l'ha fatta), consiste ne preparare un plateau spettacolare che solo dopo aver fatto il giro della sala, essere stato fotografato, aver sfilato sotto i tavoli dei giudici, viene appoggiato su un tavolo dove lo chef che lo ha preparato impiatta una portata per i giudici.
La classifica |
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