MOZART, NELLO SPAZIO TRA LE NOTE


Nell'ambito delle iniziative ospitate dalla Biblioteca Palazzo Sormani di Milano, in 29 novembre si inaugura l'esposizione di una selezione di copertine scelte tra i vinili mozartiani che figurano nelle collezioni dell'Istituto. Il titolo scelto è Mozart nello spazio tra le note, che riprende quello che scrive Amadeus in un appunto:"la musica è lo spazio tra le note". 





 
In corrispondenza sulla pagina del sito del Sistema Bibliotecario di Milano, ho pubblicato il N°14 della serie Discoverde, una raccolta di brevi video che facendo scorrere le copertine dei vinili del soggetto volta per volta trattato, accoglie una mia nota che leggo durante il clip. In questa circostanza il soggetto riguarda le visite che Mozart ha fatto a Milano e coerentemente, per questo documento ho scelto il titolo Mozart Ambrosiano.  Questo lavoro si può vedere ed ascoltare inquadrando il qr code, visitando il sito https://milano.biblioteche.it/ e scorrendo il menù a tendina andando alla pagina della Biblioteca Sormani, si può vedere anche su you tube  a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=g29eUdqCudg. 


L'idea di questa esposizione mozartiana e del contributo multimediale posizionato sul sito, è nata per cogliere la corrispondenza con lo spettacolo Amadeus che sarà portato in scena da Corrado D'Elia al Teatro Litta di Milano dall'8 dicembre al 17 dicembre di questo 2023. In occasione dell'apertura della mostra Corrado d'Elia parlerà con me di questo nuovo progetto proprio alla Biblioteca Sormani in 29 novembre alle ore 17.30 Il  comunicato stampa relativo a questo evento scrive quanto segue.


Lo spettacolo non vuol essere solo un omaggio alla grande musica e al genio di Mozart, ma indagare il nostro rapporto personale col genio, quell’impossibilità a comprendere e spesso anche solo a misurarci con chi è tanto diverso da noi. Il genio ci sorprende e ci confonde. Un tema caro a Corrado d’Elia che, dopo aver raccontato Beethoven, Van Gogh e Steve Jobs, arriva ora ad approfondire la straordinaria figura di Mozart. Ciascuno di noi ha bisogno nella vita di bellezza, ma il nostro rapporto con la grandezza è conflittuale, foriero spesso più di umane invidie e gelosie che di profondo appagamento e di autentico piacere. Per questo, nel racconto appassionato di Corrado d’Elia, pur mostrando il lato struggente ed umano di Mozart, proviamo empatia per il semplice compositore di corte Antonio Salieri, suo avversario e poi assassino. Salieri, catapultato in una sorta di inferno dopo aver compiuto il delitto, è costretto per contrappasso a stare per tutta l’eternità in una stanza anecoica, dove è impossibile udire alcun suono, è uno di noi. Ci spiega e ne comprendiamo i motivi, le pulsioni al terribile, risolutivo atto finale. La risposta forse ancora una volta è nell’enigma stesso del genio, quel talento straordinario capace di tradurre in note gli affetti più profondi dell'anima umana.Mozart possedeva una sensibilità innata e una capacità di comprendere l'essenza della musica in modo intuitivo. La sua creatività era un riflesso della sua profonda connessione con il linguaggio universale delle note. Non aveva bisogno di regole o formule complesse per comporre. La sua musica semplicemente fluiva attraverso di lui come se il suo spirito fosse in perfetta armonia con l'universo. Ecco dunque che lo spettacolo, attraverso il racconto di Salieri prova ad indagare e spiegare quell’enigma affascinante che è l’”universo Mozart”, le molteplici sfaccettature della sua esistenza, le sue esperienze di bambino prodigio, le sue composizioni più intime e celebri, quel talento straordinario che ancora oggi sfida le convenzioni e incanta il mondo intero.

      

                 



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