Gli amici di JC 11: la zoologia mentale di Rodolfo Nieto




Rodolfo Nieto

A ventiquattro anni, il pittore messicano Rodolfo Nieto decide di approfondire le sue conoscenze dell'arte trasferendosi in Europa insieme alla moglie Martha Guillermoprieto, anch'essa artista. Nel dicembre 1960, i due salgono a Tampico sul transatlantico della linea Holland- America con l'idea di istallarsi a Parigi. E' qui che Rodolfo diventa amico di Julio Cortazar, mentre inizia ad inserirsi nell'ambiente artistico parigino proponendo alcune mostre personali.

Rodolfo Nieto, La nave de Nurenchef

 La seconda di queste esposizioni sarà corredata da un catalogo che ospiterà una brillante presentazione di Julio. Lo scrittore è affascinato dai lavori di Nieto e per l'occasione dell'esposizione intitolata "Laboratorio de Papel", ospitata nel 1967 dalla Galerie de France, elabora il seguente testo: "Solo un linguaggio cosmogonico, dove vibrano falò, brandelli di cielo primordiale, cerimonie di pelle nuda, può avvicinarsi al punto di vista che fa emergere un gufo-rana da un dipinto. 

Rodolfo Nieto, Taurus

Ma il gufo e la rana sono l'uomo che ha organizzato la serata: e i suoi fuochi, i suoi pezzi di cielo stellato, continueranno a palpitare fino al termine della razza.  La stessa mano che ha officiato i sacrifici arcaici annulla la storia, il prima e il dopo, per tramare un terreno d'incontro e di accordo, l'imprescindibile operazione dell'arte, strappo della temporalità che è guardare il gufo mentre il gufo ci guarda, il gufo - rana, il gufo  rana - uomo senza epoca, senza paesaggio nè progresso. 

Rodolfo Nieto, Personaje con fondo azul


Per questo motivo e per la magia che non è solo bianca o nera, ma lavora con tutta la tavolozza del pittore, mentre tutto tende qui alla rottura dell'usuale per avanzare verso una ricomposizione che scopre questo punto di vista allo stesso tempo remoto e immediato. Comprese queste premessa, si accede al laboratorio che rende possibili le tele e i collages in una lotta violenta  e giocosa di materiali, di gesti plastici e di procedimenti dove frammenti di telegrammi e di messaggi, carte industriali, cartine di città e una raffinata pittura, stabiliscono l'amicizia più profonda abolendo la loro resistenza apparente. 

Rodolfo Nieto, Laboratorio de papel

L'opera aLchemica è già annunciata in superficie, dove tutto si tramuta trasformandosi in un ordine diverso. Ma Nieto non si ferma qui, la lotta è profonda e si proietta lontano, distillando, spurgando e coaugulando i materiali più sottili: qui si osa l'allegria nel centro stesso  del terrore, si afferma il privilegio umano della risata contro il nulla. Per questo, il frequente lusso in questa pittura, è il coraggio di cadere sullo spettatore con tutto il colore che grida in piena battaglia, tra fulmini che allacciano, distruggono e trafigurano, tra segni di oscure mutazioni. 


Rodolfo Nieto, Zoologia mental

C'è un sacco di violenza in questa eleganza e molta eleganza in questa violenza: paradosso vertiginoso di un'arte dove tesi e antitesi sono radicali perchè tendono ad una sintesi estrema, ad una freccia che eleverà il suo diamante spaventato in una realtà più ricca. Da questo lato, contemplatori, tutto ci attende: non c'è altro da fare che meritarlo". Prima di questa esposizione, Nieto aveva già ottenuto importanti riconoscimenti per il suo lavoro come ad esempio il premio alla Biennale de Paris per la pittura (1963) rivinto una seconda volta nel 1968. 



I suoi soggetti preferiti erano attinti dal mondo animale e trasformati in una figurazione al confine con un'astrattismo a cui non ha mai dichiarato di praticare. Diciamo una trasformazione che è conforme alla definizione di "zoologia mentale" coniata da Moreno Villareal per descrivere figure dove si incontrava una sintesi fantastica tra l'animale e l'umano: un procedimento estetico che ha avuto una importante ispirazione letteraria, ad esempio dal Bestiario del connazionale Juan Josè Arreola. 



A questa inclinazione di Nieto non è sfuggito il racconto di Cortazar intitolato Axólotl e contenuto nella raccolta "Fine del gioco", una spaventosa storia di metamorfosi che inizia così: "Ci fu un’epoca in cui pensavo molto agli axolotl. Andavo a vederli nell’acquario del Jardin des Plantes, e mi fermavo ore intere a guardarli, osservando la loro immobilità, i loro oscuri movimenti. Ora sono un axolotl". 

Rodolfo Nieto, Composicion

Nieto, giunto a Parigi si recava religiosamente all'acquario del Jardin de Plantes per ripetere il rito di fissare negli occhi gli axolotl, come faceva il solitario personaggio di Cortazar prima di trasformarsi egli stesso in questo misterioso animaletto atzeco, anch'egli solitario a Parigi. La consacrazione di questa sua attitudine avviene nel 1963 quando l'editore  Maurice Nadeau lo incarica di illustrare la traduzione francese del celebre Manuel de zoologie fantastique di Jorge Luis Borges, dato alle stampe due anni più tardi.  



Nieto ritorna in Messico nel 1972, iniziando un periodo molto difficile a fronte delle pessime critiche che la sua arte raccoglie. Il suo carattere è fragile  e molto sensibile per cui le nuove condizioni lo fanno scivolare nel gorgo della depressione, nonostante nel 1973 coroni con il matrimonio il suo incontro con la pittrice Nancy Glenn che acquisisce uno stile molto simile a quello del marito. 

Nancy Glenn Nieto

Purtroppo la depressione spinge Rodolfo tra le braccia dell'alcolismo e nel 1985 la sua breve vita si conclude all'Ospedale Londres di Città del Messico. Aveva già smesso di dipingere da due anni.


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