E' il momento di "Lenin" al St Pauli
Tra la partita persa in casa domenica e quella giocata tre giorni dopo con la capoclassifica, la configurazione del team che programma il lavoro della squadra ha subito una rivoluzione con l’esonero di Rahid Azzouzi, rimpiazzato da Thomas Meggle a sua volta sollevato dall’incarico di allenatore.
La panchina è stata affidata a Ewald Liener, ribattezzato nel calcio tedesco con il soprannome di “Lenin”, sia per le sue idee politiche che per l’assonanza di questo glorioso titolo con il cognome reale. Il nuovo Mister ha una lunga esperienza sia come giocatore che come allenatore anche in campo internazionale: in Germania è stato il fondatore del sindacato dei calciatori e, tra le altre cose, protagonista di un incidente impressionante documentato nella sua dinamica in alcuni video rintracciabili su You Tube e immortalato nella foto che segue.
Il nostro Lenin che ha sposato la causa braun weiss anche sotto il profilo dei valori etici, dichiarando di avere sempre avuto delle affinità con i principi della sua nuova società. Dopo pochissime ore dall’annuncio della sua assunzione, il Sankt Pauli si è presentato a Ingolstadt cercando di giocare al meglio una partita che rischiava di essere drammatica.
Così non è stato ed alla fine l’unica nota dolentissima riguarda il risultato che ci ha visto sconfitti: per il resto la squadra ha giocato un’ottima fase difensiva che ha chiuso molto bene gli avversari senza lasciar loro che pochissime azioni pericolose. Ben imbrigliata sin dall’inizio, la squadra bavarese è andata in vantaggio quasi a sorpresa e per una malaugurata deviazione di Lasse Sobiech su un tiro dell’australiano Mathew Leckie.
Siamo al 22’, e anche per quello che restava del primo tempo, i temibilissimi rossoneri non hanno impegnato il nostro portiere come poteva essere prevedibile. Nel secondo tempo, pur restando sempre ben coperti, la nostra fase offensiva si è fatta meno timida, consentendoci di avere due buone occasioni con un forte diagonale di Schachten finito di poco alto e con Raztowsky che ben smarcato in area non ha avuto la freddezza per insaccare. Il momento è favorevole e riusciamo a pareggiare con Sebastian Meier al 78’ che spedisce in rete da due passi un pallone sporco arrivatogli tra i piedi al termine di un’azione concitata. Non facciamo tempo a gioire per il risultato che sulla carta sembrava veramente improbabile.
Infatti, passano solo 100 secondi e per merito di una splendida ed inarrestabile azione di Pascal Gross, subiamo il secondo goal. Per il resto è necessario segnalare che, nonostante il possesso di palla sia stato mantenuto con sicurezza dall’Ingolstadt, non siamo stati certo a guardare rinunciando a giocare, come è accaduto a lunghi tratti domenica scorsa. Sicuramente, si è visto che non meritiamo di occupare la precaria posizione di classifica in cui siamo, con esattamente un terzo dei punti raccolti dall’Ingolstadt.
Venerdì ad Hamburg (senza Sebastian Schachten che ha preso il quinto giallo dalla inflessibile Bibiana Steinhaus che ha ammonito anche Thy, Daube e Gonther)sarà indispensabile giocare con questa concentrazione, con il nostro cuore indomito e con la consapevolezza di essere una squadra di buon livello nel panorama della Zweite Bundesliga. Il nostro fantastico pubblico ci sarà compatto per incitare senza tregua i braunweiss, come sotto la pioggia battente di Ingolstadt, in uno stadio dove i tifosi di casa erano pochini: meno di 9000 nel bellissimo Audi Sportpark, contro i 28 mila circa che assiepano costantemente il Millerntor, in questa fase scesi a 22 mila per via della demolizione di una tribuna che verrà al più presto ricostruita.
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