C.Clay vs O.Hakasolo, l'ipnotismo sul ring

Nell'aprile del 1967 Cassius Clay, già convertito all'islamismo da tre anni, rifiutò di unirsi all'esercito per andare a combattere in Vietnam. Come primo provvedimento, la commissione pugilistica gli ritirò la licenza necessaria a combattere e gli revocò il titolo di campione del mondo. Subito dopo il Governo degli Stati Uniti lo colpì con la massima pena prevista per il caso: cinque anni di galera e 10.000 dollari di multa, pena che la Corte Suprema degli Stati Uniti revocò nel 1971. Ma questa è una storia di dominio pubblico che ha avuto un eco internazionale. All'inizio dello stesso anno invece, era successa una cosa assolutamente curiosa che ho avuto modo di scoprire sfogliando un settimanale di costume italiano e che potrebbe benissimo essere lo spunto per una sceneggiatura di Aki Kaurismaki. La notizia riguarda un ipnotista finlandese che sulla base di bizzarre fonti d'informazione, sosteneva che Clay utilizzasse la tecnica dell'ipnosi per irretire i suoi avversari e quindi colpirli senza scampo quando erano disorientati.  

O.Hakasolo
Il trentaseienne finlandese O.Hakasolo, ipnotizzatore di professione (!) e pugile per diletto, ha quindi deciso di scrivere a Clay per sfidarlo sul ring, avvertendolo  che "se Lei salirà su ring con me, sarò io a ipnotirrarla e a suonargliele sode". Non sapremmo mai come sarebbe andata a finire, visto che Clay non ha risposto all'invito.

Cassius contro Patrick Power, bimbo di 6 anni che prendeva lezioni
di boxe per difendersi dai bulli a scuola (1963)

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