RELAXIN' WITH DEXTER

 

La fotografia sulla copertina del primo numero della rivista Relaxin' che ho diretto, è stata scattata da Carlo Verri e ritraeva il maestoso profilo di Dexter Gordon che il 25 aprile di quel 1990 ci aveva lasciato dopo una lunga carriera in cui è stato una figura chiave tra i sassofonisti del periodo be bop e post be bop. Prima di manifestare un fraseggio influenzato soprattutto da capiscuola quali Lester Young, Ben Webster e Charlie Parker, la sua formazione strumentale è avvenuta sul clarinetto e solo nel 1940 Dexter sceglie di sostituirlo con il sax tenore dal quale caverà un suono straordinario in tutti i registri con una particolare predilezione per i suoni profondi di quello più grave. Le sue registrazioni restano a testimoniare il suo valore e la sua originalità, da quelli degli esordi più vicini al be bop, a quelli della maturità dove tutto sembra essere distillato in una sintesi affascinante e ancora emozionante, nonostante non si possa riconoscerne l'inattualità.

Uomo di invidiabile bellezza, la sua eleganza carismatica è stata protagonista di Round Midnight, pellicola diretta da Bernard Tavernier nel 1986, vincitrice dell'Oscar come migliore colonna sonora l'anno successivo e indubitabilmente da annoverare tra i pochissimi  film sul jazz di un certo interesse artistico.

Ho ripreso in mano questo numero inaugurale di Relaxin' perchè la sua immagine di copertina mi ha dato lo spunto per ricordare il centenario della nascita di Dexter che cade proprio quest'anno, passando sotto tono presso la stampa specializzata. In conclusione l'indice e l'editoriale scritto per quel numero di Relaxin', confezionata con la grafica di Franco Coluzzi, a cui hanno partecipato critici di jazz, jazzisti, critici d'arte, filosofi: un taglio curioso che in quel 1990 ci sembrava particolarmente stimolante nel quadro di una stampa specializzata che anche allora non brillava per conoscenze musicologiche e personalità analitica. 






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