AURELIA: L'EDITORE FELICE SI ALLENA TTTI I GIORNI


                      

"La mia è più un’esperienza antropologica più che editoriale"

(Alberto Casiraghy) 

Per me è stato un grande onore pubblicare un libro d'arte con Il Pulcinoelefante di Alberto Casiraghy, che ha raccolto un catalogo sconfinato di preziosissimi artefatti ospitando da Campana a Gadda, da Pasolini a Penna, da Luzi a Pound,  da Kafka a Beckett, da Ginzberg a Manganelli, dalla Pivano alla Merini, da Wilde a Shakespeare, da Godard a Hitchkock, da Penna alla Szymborska, da Bontempelli a Palazzeschi, da Loi a Luzi, da Borges a Ferlinghetti,  le cui opere sono accompagnate da illustrazioni da un parterre strepitoso di artisti del secondo novecento Baj, Tadini, Paladino, Parmiggiani, Nespolo, Carmi, Chia, Cucchi Dangelo, Cattelan, Munari anche in veste di aforista e soprattutto spirito tutelare dell'editore: sottolineo che questa lista può dar solo un'idea di tutte le firme "elefantesche" che nobilitano il catalogo. 

Alberto Casiraghy



Circuito stampato di Munari

Aforismi di Munari

Naturalmente la mia di firma può essere annoverata tra quelle "pulcinesche" e compare con il n°3999 del catalogo: questa paradossale riunione tra giganteschi elefanti troneggiano nel Parnaso della cultura contemporanea e minuscoli pulcini che occupano un posto minuscolo e defilato di quel contesto, è proprio la filosofia che spiega cosa abbia determinato la scelta di un curioso neologismo per identificare le edizioni sfornate instancabilmente dall’antica pressa in piombo  Audax Nebiolo, acquistata da Alberto  negli anni ottanta dalla tipografia Same di Milano dove lavorava come apprendista compositore. Ma Alberto non era semplicemente un bravo professionista della tipografia, ma anche un poliedrico praticante della poesia, della pittura, della liuteria, del violino che suona con discreto successo, del pensiero fulminante che da sintetizzarsi in aforisma. Sentite questo:  "per essere felici bisogna allenarsi tutti i giorni".




Maurizio Cattelan

Maurizio Cattelan

Maurizio Cattelan

Jean-Luc Godard

Jean-Luc Godard

Jean-Luc Godard

Jean-Luc Godard


Alfred Hitchkock

Alfred Hitchkock

La sua mente rinascimentale che si appassionava a tutte queste discipline, nel 1985 ne aggiunge un'altra fondando una casa editrice con prerogative speciali e rigorose: il Pulcinoelefante di cui ha disegnato il logo che gli fu ispirato dalla lettura di una filastrocca di Gianni Rodari. Innanzitutto tutti i libri pubblicati sono manufatti d'arte stampati in sole quattro pagine il cui contenuto svaria tra aforismi e poesie, con il corredo di incisioni, fotografie, collage, acquerelli o tecniche più concettuali e imprevedibili che possono arrivare a essere oggetti veri e propri. 







L'esclusività di ogni titolo sarà garantita da una tiratura che non supera mai i 33 esemplari, con un minimo di 15, e a questo si aggiungono due scelte precise: la prima riguardante la carta che sarà la pregiatissima Hahnemühle prodotta in Germania; la seconda relativa alla composizione dei testi, realizzata con il desueto sistema a caratteri mobili, con i caratteri che gli furono ragalati dal più raffinato editore di poesia che l'Italia può vantare: Vanni Scheiwiller che disse "fa il panettiere degli editori; è l'unico che pubblica in giornata", e soprattutto che ha pensato di produrre un catalogo in occasione dell'edizione n°7000. Il tutto realizzato dal 1983, quando uscì il primo volume intitolato "Nelle immediate lontananze", sempre presso la sua villetta di Osnago nel lecchese, dove oltre ad essere il luogo di stampa è soprattutto il luogo in cui Casiraghy incontra gli scrittori, gli artisti, gli intellettuali progettando con loro le creazioni da mettere in cantiere. Il mondo dell'editoria d'arte se ne è accorto e le mostre delle opere di Casiraghy girano per il mondo da Berlino a Lisbona, da New York a Tokyo, ma con lo stesso entusiasmo del suo artefice possono essere esposte all'Accademia del pizzocchero di Teglio.

                                      


Nel 2016, ad Alberto ed al suo omologo svizzero Joesph Weiss è dedictao il film di Silvio Soldini intitiolato “Il fiume ha sempre ragione” e che il regista ha commentato con queste parole: "Il film è nato da una mia curiosità: perché queste due persone continuano a operare in questo modo in un mondo  che va nella direzione opposta, che è quella della velocità, che non bada  molto alla qualità e alla bellezza? I due credono in valori come quello della lentezza e della cura che in questo mondo stiamo perdendo. Altre loro caratteristiche sono  la gentilezza e la mitezza, che si respirano nei loro atelier. Sono poeti della vita, innanzitutto,  in loro non c’è niente di commerciale, il loro lavoro non dà loro un vero reddito. Entrambi vivono con niente. Il danaro per loro non è un valore".  Una sua grande alleata con oltre un migliaio di titoli (1189, per l'esattezza) è stata Ada Merini che telefonava ad Alberto nel cuore della notte per dettargli l'aforisma i i versi che lui avrebbe stampato nei giorni seguenti, raccogliendo anche gli spunti più provocatori che divertivano particolarmente la poetessa.






Come i titoli della Merini riprodotti in precedenza, molti altri richiamano alla passione per la musica che ha sempre accompagnato Casiraghy e sono stati dedicati ai musicisti, alla musica, e in qualche circostanza realizzati proprio da musicisti come me: di seguito le copertine di alcuni di questi:















Nel mio caso, ho realizzato sia il testo, una breve frase che legava la mia mitica zia Minerva al personaggio di Gerard de Nerval Aurèlia, che le opere tutte differenti per ognuno dei 30 esemplari pubblicati. Queste opere mettevano in corto circuito un mio disegno con la scrittura di Proust, come nei quadri che ho esposto contemporaneamente all'uscita del volume persso il caffè Letterario di Brera a Milano: la mostra si intitolava Encre Proust. Alberto venne al vernissage portandomi le tre copie che mi spettavano come avevamo pattuito: l'immagine che segue è tratta proprio da una di queste (purtroppo la scansione non fa molto onore all'originale). 


Per concludere lascerei la parola a Marco Belpoliti che scrive una nota deliziosa sul nostro eroe: “Il Pulcinoelefante è un ossimoro. Combina in sé cose apparentemente opposte: arte ed editoria, poesia e intrapresa economica, locale e globale. Anche l’editore-artista Alberto Casiraghy è una contraddizione. Ma a noi lettori piace così. Ci piace pensare che mentre dormiamo, mangiamo, leggiamo, facciamo l’amore, a Osnago, nel cuore della Brianza, c’è un mago che stampa con generosità libri inimitabili; li fa con i gesti che sono insieme di grande concentrazione e grande dissipazione. I suoi libri vanno in giro per il mondo con parole e segni che una volta stampati diventano unici. Nessuno potrà mai averli tutti. Non è favoloso? Marco Belpoliti

Pensiero di Fabio Aldeghi con un disegno di Fabio Sironi trasposto in xilografia da Adriano Porazzi e stampato da Alberto Casiraghy per le Edizioni Pulcinoelefante.








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