CHACARERAS TRA NATURA E METROPOLI


La natura e la metropoli

In Argentina la cultura metropolitana di Buenos Aires, fatalmente europeizzata, e quella rurale ispirata a una natura d’incantevole splendore e varietà, corrono da sempre sui binari distinti a causa degli inevitabili scarti determinati da contesti sociali radicalmente diversi. Un esempio lampante di questa spaccatura proviene dalle esperienze musicali autoctone che hanno animato i due ambienti, con risultati eccezionali in entrambe i casi. Da un lato con il formidabile contributo dell’immigrazione europea è nato e si è evoluto il Tango; dall’altro le radici più antiche ma anch’esse intrecciate in un affascinante meticciato, hanno alimentato l’ineguagliabile ricchezza di diversi generi folklorici localizzati in diverse provincie e regioni del paese, dalle Ande al litorale, dalla pampa patagonica all’area chaqueña. Se il mondo è stato conquistato dall’insolente seduzione che il Tango comunica attraverso il suo vertiginoso ballo di coppia, il folklore argentino, danzato in gruppo, non ha avuto l’eco internazionale che meriterebbe. E qualche ragione si può elencare: troppo rare le occasioni in cui si sono potute ammirare le sue coreografie, a volte inserite come colore esotico negli spettacoli di tango, o tema di sporadici seminari, o, ancora, ospiti ancillari in quei templi impalpabili dei tangueros che sono le milongas. Proprio in uno di questi piccoli templi che ospitano il tango a Milano, la Milonga del Pueblo, il folklore argentino sarà protagonista di un incontro che precederà il rito della milonga, raccontando, cantando, suonando e danzando per svelare la sua bellezza gioiosa e romantica. L’appuntamento programmato per il 26 ottobre, sarà l’occasione per ammirare l’autorevolezza di un nativo quale è Lucas Ezequiel Rodriguez, nella sua introduzione al ritmo della chacarera simple e doble, accompagnate dalla chitarra e dal canto e dal bombo leguero, nell’occasione suonato da Makiko Mori che ha sposato questo tamburo australe con la delicatezza irraggiungibile di chi ha le sue origini culturali nel celestiale impero. Durante questo viaggio coinvolgente tra le storie, i miti e leggende che appartengono alla letteratura di una nobile parabola secolare, si potrà approfittare per un primo approccio alla danza ed insieme condividere con questo giovane ed entusiasta ambasciatore, il sentimento profondo per l’incorrotta unità con la terra che scaturisce dalla carnalità dello spirito santiagueño. Uno spirito che ambisce a offrire attraverso la musica, l’occasione per ritrovare l’indivisa armonia con la natura, con il suo mistero di ombra e di luce, di dolore e di piacere. Tutto in un passaggio di nuvole melodiche di graziosa preziosità; di ritmi complessi dove si annida un’essenza africana; di parole che riecheggiano per riscattare la memoria dall’oblio: intrecci che suggeriscono la danza come esorcismo contro il malanno del vivere.


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