I venti anni di Tangoseis: prima parte

La formazione originale di Tangoseis al Teatro alle Vigne di Lodi

Vent'anni fa nasceva il Italia il primo gruppo musicale che ha allestito un programma con la musica di Astor Piazzolla. Il nome che hanno scelto i fondatori , visto che si trattava originariamente di un sestetto, fu Tangoseis. I protagonisti della prima formazione erano Eugenia Marini alla fisarmonica, Mauro Rossi al violino, Massmo Caroldi al flauto, Vicky Schaetzinger al pianoforte, Io al contrabbasso e Marco Pezzenati, percussioni, vibrafono e marimba. Un organico con sonorità molto particolari e originali rispetto ai classici gruppi di Piazzolla. 



L'esterno della prima brochure pieghevole di Tangoseis


Il primo concerto fu a Cernusco sul Naviglio il 15 settembre 1995, dopo che per tre settimana tutti ci eravamo chiusi in una aula della scuola diretta da Eugenia Marini a Capriate. Un gran lavoro per tanta musica: bellissima musica. Il concerto in effetti era stato fissato per questo piccolo ensemble al posto di una orchestra da camera che aveva registrato un cd per EMI Cassic e in cui figuravano Vicky ed Eugenia. Dal far fronte a quell'emergenza e dal piacere di suonare quella musica fummo spinti a continuare provando a piazzare la nostra proposta. Allora era un tempo ancora poco digitalizzato e decidemmo di farci propaganda con una brochure pieghevole fatta con carta riciclata, a due colori dove trovava posto quello che sarebbe restato il nostro logo più i curriculum individuali etc etc.. 

Locandina della rassegna al Cotton Club di Ascoli Piceno


Io e Vicky iniziamo il lavoro massiccio di promozione che avremmo continuato a fare per molti anni, e i primi che ci chiamarono furono gli organizzatori del Jazz Club Cotton Club di Ascoli Piceno inserendoci subito in un contesto di grandissimi artisti quali Danilo Perez e Steve Coleman. Nel frattempo avevamo consolidato il repertorio suonando in un mitico jazz club milanese che si chiamava Tangram ed era situato in Via Pezzotti. Il gestore Gianni Cocco, uno scorbutico che era antipatico ai più, con noi si rivelò sempre molto attento e sensibile: lo ricordiamo con grande affetto anche dopo la prematura scomparsa. Le serate al Tangram erano magiche perchè noi suonavamo assolutamente acustici ed il pubblico che riempiva all'inverosimile la sala, con la prima fila attaccata ai nostri leggii, quasi non respirava per ascoltare tute le sfumature dinamiche con cui noi trattavamo le nostre interpretazioni. 

                             

Le occasioni si moltiplicavano e il gruppo decide di andare in sala di registrazione per sfornare un cd. La sala era la mitica  Mondial Sound di Via Tortona a MIlano, quella dove Piazzolla registrò il LP Summit con Gerry Mulligan, nel periodo in cui entrambe vivevano a Milano. Il cd si intitolò "Loco yo loco vos", prendendo a prestito un verso incluso da Horacio Ferrer nella celebre "Balada para un loco", musicata da Piazzolla. La copertina la dipinse una pittrice argentina residente a Recanati e raffigurava sei sagome ispirate alla tragedia dei desaparecidos che la toccò personalmente, facendole perdere due figli. Dai Jazz Club, gli inviti iniziarono ad essere estesi a importanti festival della penisola

                                            
                        
Iniziarono collaborazioni interessanti, per esempio con la Orchestra da Camera di Milano Classica e con il sassofonista classico Mario Manzi: con loro, diretti dal celebre timpanista dell'Orchestra del Teatro alla Scala David Searcy figurammo nel programma della stagione organizzata dall'orchestra alla Palazzina Liberty: fu un trionfo di pubblico tale che si decise di aggiungere una replica straordinaria anch'essa sold out.


Il quotidiano La Repubblica fu molto generoso dedicandoci in due occasioni un'intera pagina: e questo segnò una svolta della nostra attività in quanto una importante lettrice come la cantante Milva, decise di contattarci per riprendere lo spettacolo "El Tango de Astor Piazzolla" (prodotto dal Teatro Piccolo di Milano e con la regia di Filippo Crivelli) che lei aveva portato in giro per il mondo proprio con il quintetto di Astor per cinque anni. 



All'attività che aveva preso una piega internazionale, si aggiunse il fatto che Mauro Rossi ha dovuto per un lungo periodo abbandonare il gruppo, lasciando il posto ad una grandissima violinista argentina, spalla dell'Orchestra del Teatro alla Scala: Anahi Carfi.




L'attività con Milva iniziò impiegandoci come gruppo solista in aggiunta ad un'orchetsra da camera che di volta in volta cambiava, ma sempre diretta da David Searcy o in sostituzione da Massimilano Calvi. Nacque il problema che Milva voleva spingere Eugenia Marini a suonare il bandoneon,ma questa richiesta non fu accolta dalla eccelsa fisarmonicista che decise di abbandonare il gruppo. 



Qui nacque la prima grande metamorfosi di Tangoseis: anche Marco Pezzenati, vincitore del concorso al Teatro San Carlo di Napoli abbandonò il gruppo e dopo averlo sostituito con il giovane e valoroso Francesco Pinetti e quindi con l'acclamato Andrea Dulbecco, decidemmo di cambiare completamente la caratteristica del gruppo per avvicinarsi alla formazione del celebre quintetto di Astor Piazzolla. 

Tangoseis al Teatro EDI di Milano con Anahi Carfi e Andrea Dulbecco

Giunse in primis Massimiliano Pitocco che si portò da Pescara un eccezionale chitarrista quale Mauro De Federicis. Dopo un breve periodo che ci ha visti, insieme a Milva, protagonisti di importanti turnèee, ad esempio con la Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, o da soli in una straordinaria esperienza insieme a Roberto Alvarez per una serie di concerti di tango tradizionale a Torino,organizzati per la volontà di Alfredo Petruzzelli, Massimiliano Pitocco lascia il posto a Gilberto Pereyra. 

Tangoseis al Teatro Manzoni di milano con Massimiliano Pitocco

Gilberto abita a Parigi ed è il grande bandoneonista che diventerà la nostra bandiera nella seguente fase di Tangoseis dove era rientrato anche Mauro Rossi. Poco prima dell'ingresso di Pereyra, Tangoseis con Milva e la Orchestra da Camera di Padova e del Veneto è chiamata dal Mozarteum Argentino per una turnèe in Argentina e Brasile: Milva inerpella il grande Daniel Binelli come bandoneonista.





Appena ritornati dal Sud America andiamo in sala di registrazione con Pereyra per il nostro secondo cd: lo studio è quello magnifico di Lucio Dalla a Bologna. Il problema fu di trovare un albergo che non fosse il 5 stelle Baglioni per fermarci due notti: non c'era nessuna disponibilità per tutti, in quanto nella città era previsto un grande evento. Risalimmo di notte in macchina la via Emilia arrivando quasi a Modena quando nel cielo, dietro alcuni condomini scorgemmo l'insegna Hotel Astor. Gilberto disse che era un segno e che lì avremmo trovato posto. Così fu e inoltre quella strana casualità ci ispirò il titolo del cd: Hotel Astor: C'era anche lòa copertina, era bastato fotografare quell'insegna e lasciare al grafico di Aura Music la libertà di manipolarla.



Poco dopo, perdevamo Massimo Caroldi restando in cinque, con l'esatto organico del quintetto di Piazzolla.

La nuova formazione di Tangoseis in quintetto in una foto al Teatro Filodrammatici di Milano durante lo spettacolo Tangazos 
Prodotto dal Vereinigte Buhnen Bozen, portammo in scena l'operita di Piazzolla e Ferrer Maria de Buenos Aires, con la regia di Emanuel Bohn. Restammo nella magnifica sede del teatro costruito dall'Architetto Zanuso per un mese intero con un enorme successo di pubblico e di critica. Il quintetto si estese ad un ensemble, inglobando Luca Gusella alle percussioni, Emanuele Beschi alla viola, Roberta Moreo al secondo violino, Beatrice Pomarico al violoncello. 

Con Milva  a Bozen


Nel 2001 il quintetto registra il cd "Entre Baires y Harlem" alternando la musica di Piazzolla con quella di Duke Ellingoron e per questo invitando il batterista Stefano Bagnoli ed il trombettista Emilo Soana.



In una seconda veste e prodotta direttamente da Milva, la Maria de Buenos Aires fu portata in Germania, Olanda e Giappone con la regia di Ida Kuniaki, acquistando un rigore ed una essenzialità raffinata. Alle percussioni era arrivato Ferdinando Faraò e nel ruolo del Cantor, un grande cantante argentino che per anni ha lavorato con Piazzolla: Josè Angel Trelles.

                   


Ci fu anche una terza versione, prodotta dal Belteatro di Padova con la regia di Roberto Innocente, che toccò diverse città italiane utilizzando il quartetto d'archi del Conservatorio di Adria. 

Milva e Tangoseis allo Stadt Theater di Darmstadt


Intanto le turnèe e i concerti con Milva erano ospitati nelle migliori sale e teatri d'Europa, da Vienna da Amsterdam, da da Bruxelles a Madrid, da Catania a Gorizia,....

                                                                  

Nel 2004 decidemmo di ritornare in sala d'incisione per un registrare materiale eterogeneo, anche con composizioni originali, cercando di uscire dal repertorio piazzolliano ed allo stesso tempo inserire elementi innovativi in un momento in cui il Tango contemporaneo aveva preso il coraggio di manifestarsi con nuovi compositori e nuove idee. Dedicammo il cd ad Alfonsina Storni la poetessa di nascita ticinese che segnò un'epoca di emancipazione femminile in Argentina, decidendo di morire suicida, prima che il male che la tormentava la trascinasse nel "gorgo muta" (perdonatemi la citazione di un verso di Cesare Pavese).




Toccammo anche la Grecia, suonando al Teatro Lacabittus di Atene, e ritornandoci per Maria de Buenos Aires, ospitata dal magnifico Auditorium di Salonicco. 




Quando ci invitarono ad Umbria Jazz, il concerto fu inserito nella ristretta elite degli Highlight Concert, con Jarrett, Bacarach, e nella stessa serata di Dee Dee Bridgewater.




Nell'autunno del 2004 nacque l'idea di creare uno spettacolo tutto nostro in cui alla nostra musica si aggiungesse una voce e una coppia di ballo. Con la regia del nostro caro amico Ida Kuniaki, lo portammo in scena con la cantante Paola Fernandez dell'Erba e con la coppia formata da Luis Castro e Claudia Mendoza al Teatro Filodrammatici di Milano.


Quadro realizzato dalla pittrice argentina Isabel Carafi

Congiuntamente allo spettacolo era stato ideato il progetto "Sul filo del Tango" in collaborazione con la Cineteca Italiana presieduta da Matteo Pavesi. La Cineteca produsse per l'occasione un documentario realizzato da Paolo Lipari e intitolato Tanguedia.

Tangasos al teatro Filodrammatici

Era arrivato il momento di una riflessione dopo dieci anni di lavoro insieme, cosicchè decidemmo di pubblicare un album antologico sempre con lamico Marco Caccia di Abeat, che ci aveva inseriti nel suo prestigioso catalogo anche con Pasion A.S. 




Nel dicembre del 2005 riprendemmo Tangasos con una variante: la coppia diballerini era formata da due uomini: gli strabilianti Hermanos Macana. Successo strepitoso con due repliche per Capodanno.


La seconda versione di Tangasos con Los Hermanos Macana
Il coinvolgimento de Los Hermanos Macana, ha dato allo spettacolo una veste ironica, inusuale per il Tango e quindi molto interessante in quanto gli stereotipi della sensualità sono stati  cancellati attraverso il ballo tra due uomini che non aveva nessuna connotazione passionale.




Il nostro rapporto con il Teatro Filodrammatici, ci consentì di introdurci nell'ambito di spettacoli in cui la musica si intrecciava con il testo. Così, nacque ad esempio lo spettacolo con Cochi Ponzoni ispirato ai testi di Eduardo Galeano ed intitolato "Le labbra del Tempo" che fu inserito nel cartellone del Tendone City Life, il cui programma era gestito dal Teatro Franco Parenti di Milano.




Un'altro incontro importante in questo ambito fu quello con Giorgio Albertazzi per uno spettacolo che ruotava sulle sue letture di Borges ed alternava anche numeri di canto con la cantante Anna Maria Castelli. A questo punto la formazione di Tangoseis si era stabilizzata con l'ingresso del violinista Piercarlo Sacco, in sostituzione di Mauro Rossi ormai spalla dell'Orchestra Nazionale di Spagna e quindi trasferitosi definitivamente a Madrid.


Giorgio Albertazzi, Anna Maria Castelli e Tangoseis

L'attività con Milva continuava anche con nuove produzioni come il Peter Uncino, un'opera composta da Marco Tutino con libretto di Michele Serra, regia di Giorgio Gallione, produzione del Teatro degli Archivolti di Genova, e la partecipazione di David Riondino. Per l'occasione la formazione ha inserito alle percussioni Ferdinando faraò.


Ecco Tangoseis con Ferdinando Faraò


Il repertorio di Piazzolla continuava ad incontrare un grande successo sprattutto soprattutto all'estero e in magnifici teatri.




Nel nuovissimo Blue Note di Milano, Tangoseis organizzò due splendide serate con due programmi musicali diversi, il primo da ballare, il secondo piazzolliano: grande affluenza di pubblico.





Nei nostri continui spostamenti in Europa, arrivammo a Barcellona nel meraviglioso Palau de la Musica Catalana, invitati in una serie di due concerti intitolata "Unicas".


                               

La produttrice realizzò per l'occasione un DVD che resta una testimonianza del travolgente impatto che questo concerto ha avuto in ogni teatro dove è stato ospitato.



L'attività continuò fino al 2007 quando Milva decise di ridurre la frequenza delle sue turnèe e delle sue proposte di spettacolo: io e Vicky che da sempre avevamo cercato, trovato e organizzato le occasioni concertistiche del gruppo non avevamo più le energie per continuare in questo compito. 

Compilation cin cui figura un brano registrato dal
vivo da Tangoseis con Paolo Fresu

Nonostante questo, nel 2008 Musica Jazz pubblicò un cd commemorativo del ventennale del festival Jazz'it di Vignola a cui avevamo partecipato in un progetto insieme a Paolo Fresu: e tra i brani inseriti nel cd figura un brano inciso in quella indimenticabile occasione.



Così il gruppo non si sciolse per problematiche umane o artistiche ma per lento esaurimento. Convinti della fatalità di questo destino, io e Vicky insieme a Piercarlo Sacco trovammo la forza per realizzare un'ulteriore spettacolo come Tangoseis Trio, al Teatro Oscar, sempre con Los Hermanos Macana, Paola Fernandez Dell'Erba e con la ballerina Jorgelina Guzzi. Dieci date di tutto esaurito al Teatro Oscar di Milano, una puntata in Svizzera, un cd registrato dal vivo che testimonia la parte musicale di questa operita milonguera di cui io stesso avevo scritto la drammaturgia. 

           
Il cd Tangobar tratto dallo spettacolo omonimo
con fotografie di Paolo Araldi

Prima di terminare, vorrei ricordare oltre ai già citati, gli altri musicisti e ballerini che anche per un periodo breve sono transitati da Tangoseis, sempre con grande entusiasmo ed eccellente empatia, condividendo viaggi concerti ed anche il nostro solito  piacere per la convivialità. Alfabeticamente: Marco Albonetti, sassofono; Adrian Aragon, ballerino; Ricardo Barrios, ballerino; Emanuele Beschi, viola; Jorge Bosso, violoncello; Adrian Fieramonti, chitarra; Marina Fuhr, ballerina; Isabel Garcia, cantante; Patricia Hilliges, ballerina; Silvia Mandolini, violino; Alssandro Marino, violino; Laura Melo, ballerina; Matteo Panero, ballerino; Daniele Parziani, violino; Cristiano Pirola, vibrafono; Soledad Rivero, ballerina; Miguel Angel Zotto, ballerino.


Nel programma del Teatro Romano di Trieste, il nostro spettacolo con Miguel Angel Zotto e Soledad Rivero

Questo lungo post non riporta che una piccolissima parte di tutta l'attività che nel corso degli anni ha accumulato Tangoseis: è semplicemente un piccolo ricordo emozionante e un pò casuale di un ventennio che sicuramente è stato una straordinaria esperienza umana e artistica. E non è detto che un giorno o l'altro non ci sarà un'occasione per ritrovarci e per ritornare insieme sul palcoscenico rivivendo quel magico interplay, quel campionario di sfumature, quella forza impetuosa, che ci ha sempre stremato ed insieme emozionato. Il pubblico che ci ricorda, e ce n'è tanto, sa di cosa sto parlando. Auguri Tangoseis e ...arrivederci!!! Ci sarà una seconda parte con altro materiale documentario per completare adeguatamente questo post.

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