Il Paradiso di Lezama Lima



Dopo due prestigiose edizioni (prima da Rizzoli nel 1990, quindi da Einaudi cinque anni dopo), le Edizioni Sur hanno ripubblicato in Italia dopo molti anni il romanzo Paradiso dello scrittore cubano Lezama Lima che Francesco Varanini nel suo poderoso saggio Viaggio letterario in America Latina (1998) battezza come "genio vulcanico" per il quale la scrittura è "una melodia individuale". Il nome di Lezama Lima è da decenni noto in Italia, paese in cui vinse un importante premio letterario che non potè ritirare a causa di un visto negato per la sua cosiddetta "condotta impropria", marchio affibbiatogli dalla terribile burocrazia cubana dei primi anni '70 e che nominava così l'omosessualità. 



Era l'epoca del cosiddetto "quinquenio gris" e lo scrittore gli sarebbe sopravvissuto solo un anno morendo nel 1976. Proprio dieci anni dalla pubblicazione del lungo saggio che Julio Cortazar gli aveva dedicato, intitolandolo "Per arrivare a Lezama Lima", scritto  nello stesso anno in cui Paradiso veniva pubblicato nella sua forma integrale, dopo che alcuni capitoli erano stati pubblicati sulla rivista Origines (da lui fondata e diretta) già dal 1949. 


Il romanzo ha un'architettura e dei contenuti che lo rendono assolutamente singolare, indirizzandolo a lettori abituati ad accettare la difficoltà, abbandonandosi al dono incomparabile di una scrittura di feconda, inesauribile immaginazione. Lo stesso Lezama dichiara che "solo il difficile è stimolante", giustificando così il suo abbandono ad un torrenziale campionario di immagini che trascura l'intelligibilità in favore di una trama rizomatica i cui fili trasparenti riconducono ad un leit motiv sotterraneo: la narrazione autobiografica del desiderio e dei suoi naufragi. Quindi l'indagine erratica coinvolge la comunione necessaria tra l'io e l'altro, come elemento essenziale affinchè un  individuo si conosca e sia.



Ad esempio nel tredicesimo capitolo Lezama dice "la vita è una rete di situazioni indeterminate, ogni coincidenza è qualcosa che desidera parlarci al nostro fianco, se la interpretiamo incorporiamo una forma, dominiamo una trasparenza". Questo progetto letterario così prezioso e d'altronde spontaneo, ha attratto l'ammirazione di Cortazar che consiglia il lettore di "leggere Lezama con lo slancio che precede il "fatum". Testo che nel tentativo impossibile di compiere la sua iperbole barocca, conserva l'immaginazione arbitraria coltivata dall'anarchia dei migliori spiriti eterodossi.

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