Raccolta di firme contro il massacro di cani a Yulin

Yulin è una umida città di circa sette milioni di abitanti, nel sud della China e precisamente nella provincia di Guangxi Zhuang: qui è abitudine alimentare il mangiare carne di cane, senza del resto contravvenire ad alcuna legge che lo vieti. Se questo incipit è disgustoso di per sè, purtroppo bisogna considerare che non è nulla in confronto a quello che succede lì nel giorno del solstizio d'estate. In corrispondenza a questa ricorrenza, gli abitanti della città sono protagonisti di uno degli atti più deliberatamente aberranti che ci si possa immaginare nella civiltà contemporanea. Si tratta del Dog Meat Festival dove in un solo giorno vengono uccisi barbaramente oltre 10.000 cani che in seguito sono mangiati dai loro stessi assassini. I criminali che organizzano un evento così raccapricciante non possono neppure nascondersi dietro l'alibi di perpetuare una antica tradizione popolare, in quanto il festival è nato verso la fine degli anni '90, per demerito dei commercianti di cani che stavano vedendo calare sensibilmente i loro profitti, nonostante sia certo che in tutto il paese l'ecatombe di cani riguarda 25 milioni di animali. Sono loro i principali responsabili in quanto non c'è una questione di ordine culturale nè una legata alla diffusione di un'abitudine alimentare che in China è molto circoscritta.La nefanda mattanza colpisce i cani randagi ma anche bestiole che vengono rubate ai propri padroni. Prima della loro fine i cani sono rinchiusi in celle piccolissime che sono stipate sopra camion, quindi seviziati, bastonati, picchiati a morte con bastoni, sgozzati e spesso scuoiati vivi oppure finiti con sostanze chimiche che li avvelenano in una atroce agonia. Le strade della città vengono macabramente  intrise di sangue e contro questa infamia stanno aumentando le organizzazioni internazionali che inviano petizioni affinchè l'appuntamento venga cancellato e addirittura vietato dalle autorità cinesi. Già un successo degli animalisti cinesi si è registrato con la soppressione di un evento analogo a Jinghua.



Purtroppo in Oriente esistono altre manifestazioni di questo genere come ad esempio i Bok Nal coreani articolati in tre giornate, dove l'uccisione dei cani è giustificata dalla credenza che mangiando carne di cane l'uomo può assumere la gioiosità e la festosità che sono proprie a questi animali. In genere, tutti i post di questo blog sono illustrati con ricchezza, ma in questa circostanza, la crudeltà delle immagini mi ha fatto preferire di inserirle. Per fermare la petizione, l'indirizzo è :

www.change.org




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