Gli eccentrici di Geminello

Se si potesse riassumere in una parola la sensazione che scaturisce dalla lettura del'ultimo elzeviro di Geminello Alvi, questa è "leggerezza". Una leggerezza che ha la forza e la profondità suggerita da Calvino nelle sue Lezioni Americane, e accompagna i micro ritratti di personaggi più o meno noti, appartenenti alle più disparate discipline. Una leggerezza che è l'inchiostro variopinto della sua scrittura dalla grazia antica, in cui ogni singola parola si fa testimone di uno stile che è insieme ricercatissimo e di sorgente spontaneità. Questo post vuole essere brevissima segnalazione, evitando di entrare nel merito dei personaggi, affinchè la sorpresa colga i lettori così come sono stato colto io, quando l'amico Mario, reputandomi "eccentrico", mi ha fatto dono di queste 171 pagine di puro piacere.

Ma l'ulteriore sorpresa è che la biografia di questo sessantenne anconetano non lo descrive come uomo di lettere che ha consumato la sua vita esercitando esclusivamente  il suo talento nell'utilizzare la lingua. Infatti la sua professione ruota intorno al mondo dell'economia dove, peraltro, il suo contributo anche critico ha dato luogo a pubblicazioni curiose e altrettanto godibili come questo ultimissimo Adelphi intitolato "Eccentrici".  Dalle sue pagine estrapolo una sola citazione che figura nel ritrattino di James Stewart, disegnato come sunto sintetico e morale del film La vita è meravigliosa, dove l'attore ha ricoperto il ruolo del protagonista. In un punto Geminello Alvi torna ad essere economista etico e scrive: "...La vita meravigliosa è la forma più sana e mite alla quale adattare il proprio agire. E' la favola perfetta per capire che il denaro è ben speso  se rende gli uomini liberi e altruisti, altrimenti genera solo il male". Se, con uno sforzo così risibile da essere insignificante anche per chi ha poca attrazione per la lettura, si centellina la raccolta limitandosi ad una biografia al giorno, sono garantiti quarantadue momenti di grazia con il sorriso a fior di labbra.