Il dono e la perplessità

Quando un Papa incontra un Presidente come Evo Morales che mette in pratica nella realtà tutto ciò che il Santo Padre ha sottoscritto nella sua enciclica Laudato sì (senza peraltro incidere sulla coscienza e sullo stile dei politici che sostengono nei loro paesi il crudele capitalismo contemporaneo, è senz'altro un momento carico di contenuti e speranze. Ieri il Papa ha parlato di fronte a 500 mila boliviani iniziando il suo discorso con la citazione del preambolo della Costituzione boliviana che è un gioiello di grazia poetica, per continuare ribadendo la sua convinzione nella necessità di continuare verso la realizzazione di quella "chiesa dei poveri" e giungendo a ricordare Luis Espinal, il padre gesuita rapito e ucciso dai paramilitari su ordine del crudele dittatore Luis Garcia Meza. Ma la curiosità più sconcertante nel caloroso incontro tra Morales e Francesco è stato il dono che il Presidente boliviano ha pensato di fare al "fratello Papa" con cui è in grande sintonia: un crocefisso scolpito su una falce e martello e una casula con lo stesso soggetto. 

Evo Morales e FRancesco

L'espressione di perplessità dei Francesco testimonia la sorpresa e una sorta di imbarazzo per questi doni molto lontani da quelli imposti dall'etichetta e dalla formalità. Mi chiedo con curiosità se questi oggetti troveranno un posto visibile nella semplicità dell' appartamento che il Papa ha deciso di abitare quando è in Vaticano.   

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