Gli amici di JC 15: le piccole manovre di Virgilio Piñera
Virgilio Piñera |
Virgilio Piñera è una delle voci poetiche più importanti della letteratura cubana ed un rappresentante di quella generazione che ha dato vita alla rivista Origines in cui figurava Lezama Lima.
La sua opera è diventata nel corso degli anni un punto di riferimento per l'intera America Latina, analogamente alla sua figura che è considerata leggendaria. Esordisce con Las furias, una raccolta poetica del 1941 che appare nei Cuadernos Espuela de Plata, collegati alla prima rivista da lui creata con il titolo Espuela de Plata.
L'anno dopo fonda la rivista Poeta che avrà una vita effimera durata due numeri.
Una prima svolta importante della sua biografia è il viaggio a Buenos Aires dove, ad intermittenza, ha vissuto per dodici anni lavorando con varie funzioni, tra le quali quella di traduttore, per il consolato del suo paese.
Qui ha modo di collaborare con la prestigiosa rivista Sur e di lavorare insieme ad altri alla traduzione di "Ferdydurke" dello scrittore suo amico Witold Gombrowitz.
Virgilio Piñera con Fidel Castro |
Qui ha modo di collaborare con la prestigiosa rivista Sur e di lavorare insieme ad altri alla traduzione di "Ferdydurke" dello scrittore suo amico Witold Gombrowitz.
In quei giorni pubblica l'unico numero della rivista "Victrola. Revista de insistencia" che vuole essere una plaquette che aveva intenzione di rispondere giocosamente a "Aurora. Revista de resistencia", pubblicata nei giorni precedenti da Gombrowitz come scherzo verso Victoria Ocampo.
Durante il primo dei suoi rientri in patria inizia a collaborare con Origines che verrà chiusa a causa di un animato conflitto tra i due direttori, Lezama Lima e Rodriguez Feo. Con quest'ultimo Piñera fonderà Ciclòn che diventerà anch'essa un'importantissima rivista letteraria cubana.
Sull'ultimo numero di questa rivista, nel maggio del 1959, Piñera ha pubblicato una appassionata testimonianza sul "minuto sagrado" della Rivoluzione, senza immaginare che ad un certo momento il regime si sarebbe accanito contro la sua condizione di omosessualità, costringendolo dal 1971 fino alla sua scomparsa, nel 1979, ad una sorta di morte civile nella qualifica di traduttore.
Eppure il suo contributo letterario alla rivoluzione è stato attivo, figurando sulla pubblicazione Revolucion e sul suo supplemento letterario Los Lunes de la Revolucion.
In Argentina, nel 1952, venne pubblicato il suo primo romanzo "La carne de René" seguito undici anni dopo da "Pequeñas maniobras" .
In questo arco di tempo il suo nome si era affermato come autore teatrale con Electra Garrigó, una parafrasi della tragedia greca, ed altri titoli che non avranno una ripercussione così eclatante anche a livello internazionale.
Quando Cortazar riceve a Parigi il romanzo "Pequeñas maniobras" che lo stesso Piñera gli invia, conosce e apprezza l'autore proprio per il suo teatro che ha una chiara parentela con il teatro dell'assurdo.
Il romanzo invece non lo convince e, con la dolce e ferma franchezza che ci si può permettere con un amico, sottolinea tutti i lati che secondo il suo parere sembrano i più problematici. Il tono è quello di un commento definitivo ma per altri versi Cortazar denuncia di avere "molto poco senso critico" o comunque "forse una carenza personale, per l'incapacità di percepire la profondità di una frustrazione così profonda" come quella del protagonista.
Pequeñas maniobras uscito per le Ediciones R dirette da Virgilio Piñera |
In tutti i modi la pillola amarissima è ulteriormente addolcita, sottolineando la già citata stima per i testi teatrali, ma soprattutto elogiando due racconti brevi intitolati "Un fantasma a posteriori" e "El caramelo". Comprendendo la delicatezza della situazione, Julio si vuole assicurare che i suoi pensieri siano presi nella giusta prospettiva e per questo non manca di sottolineare all'amico come l'aggettivo "straordinari", meritato dai due racconti in questione, non sia "una compensazione" per quello che ha detto sul romanzo.
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