Gli amici di JC 19: Luis Tomasello, artista cinetico.


Luis Tomasello

Dopo un esilio francese durato 57 anni, il novantottenne Luis Tomasello, già da tempo costretto alla carrozzina, si era deciso a ritornare in Argentina per stabilirsi lì definitivamente, acquistando anche un terreno. Aveva anche preso per tempo un biglietto aereo per il volo che da Parigi lo avrebbe portato a Buenos Aires il 16 gennaio del 2014. Questo progetto finale non si è potuto realizzare in quanto la notte prima della partenza l'artista è morto. Esattamente trent'anni dopo l'amico Julio Cortazar che aveva conosciuto a Parigi nel 1957. 

Luis Tomasello e Carol Dunlop

Anche la circostanza in cui è avvenuta la loro conoscenza è singolare. Un'architetto argentino che Tomasello conosceva dal suo arrivo a Parigi, gli chiese se poteva imbiancare l'appartamento di una coppia che abitava in Pace General Beuret. Le ristrettezze economiche dell'epoca lo convinsero ad accettare quel lavoro non proprio artistico, cosicchè si trovò nell'appartamento in cui vivevano Aurora Bernadez e Julio Cortazar che proprio in quelle stanze terminò di scrivere Rayuela. In seguito Tomasello si occupò di rimettere in sesto gli scaffali della libreria di Cortazar, seguendola negli allestimenti dei tre diversi appartamenti che ospitarono lo scrittore a Parigi. 




Cortazar se lo ritrovò felicemente vicino di casa a Saignon, dove Julio ingaggiava giocosi combattimenti di boxe con Julio Silva, tra un asado, un mate, un Habana, un disco di jazz e la passione dilettantesca per la scultura che praticava assemblando legno e metallo senza particolari abilità. I due intrecciavano lunghe conversazioni anche se Tomasello non era, a suo dire, un intellettuale. Nonostante questo, l'artista platense è indicato come uno dei più importanti esponenti dell'arte cinetica.  




In questo ambito professionale, negli anni sessanta approfondì il "color-sensacion", protagonista assoluto delle sue creazioni geometriche dalle suggestive atmosfere cromoplastiche. Il concetto ruotava intorno alla variabilità che possiedono i colori in accordo con la loro fonte luminosa ed era realizzato dipingendo con un colore il lato nascosto delle sue creazioni geometriche. L'effetto voluto era quello di  proporre allo spettatore il riflesso del colore nascosto che si presentava, con un alone instabile, in una sorta di movimento emergente dalle capacità dinamiche della luce. 



Il fascino del climax creato con questa tecnica cromatica è spiegata con chiarezza da Tomasello in un commento a "Negro el 10", un libro-oggetto realizzato insieme a Cortazar: "Ho smesso di credere nella formula, ma non nella sostanzialità intrinseca della luce. I suoi giochi, che il caso inventa ogni giorno nella mia casa o nelle strade; lo specchio della signora del quarto piano, che invia il suo riflesso d'argento contro l'alluminio di un recipiente abbandonato che, a propria volta, raggiunge più pallido la vetrina della libreria che sto osservando: sono piccoli esempi di questa circolazione della luce dentro la luce, di questa corrente immacolata nel freddo mare dello spazio...per questo mi affascina tutta l'opera umana che collabora a questa ginnastica della luce e dei suoi stati d'animo, voglio dire, dei colori". 




In merito alle dieci opere grafiche di Tomasello che sono state incluse in Negro el 10, titolo che si riferisce al numero della roulette, Cortazar afferma:"questo alchimista non ha cercato di congelare la luce in una materia preziosa, anzi precisamente al contrario: un oggetto solido e immobile si dilata in luce e colore; trema nello spazio, pulsa con lo stesso cuore di chi lo sta guardando". I poemi di Cortazar contenuti in questa pubblicazione, si ispirano alla serie Lumiére noire elaborata da Tomasello nei primi anni '80 con una decisa svolta alla sua produzione artistica.




Opera della serie Lumiere noire

Luis aveva assistito da vicino Julio durante tutta l'agonia, dopo aver fatto lo stesso per moglie Carol e prima ancora per l'amato gatto Coronel morto di indigestione(!). Julio dalla morte di Carol non si muoveva quasi più dalla sua casa vicina al Canal San Martin e nei suoi ultimi giorni era stato ricoverato all'Hospital Saint Lazare dove puntualmente Luis lo andava a visitare. Già allo stremo delle forze Julio chiese all'amico del loro libro e lui gli portò le copie per firmarle. 


Opera della serie Lumiere noire

Con diligenza Cortazar le autografò tutte, replicando all'amico che gli suggeriva di lasciarne metà per l'indomani: "nò, guarda che domani, se tutto va bene, già non ci sarò più". Julio morì due giorni dopo e quando portarono una bara normale, si accorsero che non ci stava, quindi dovettero ritornare con una taglia adeguata. Anche in questo terribile frangente Luis era lì, da solo, al fianco del corpo senza vita di Julio. 


La tomba di Julio Cortazar al Cimitero di Montparnasse

Con l'altro amico Julio Silva, Tomasello fu incaricato anche di progettare la tomba dello scrittore, in modo che potesse ospitare anche Carol. I due sposi riposano in un vicoletto del cimitero di Montparnasse, dove la compagnia letteraria è sublime: Baudelaire, Beckett, Cioran, Duras, Sartre, De Bouvoir, Maupassant, Desnos, Tzara,...  Un ultimo (ma sarà l'ultimo?) episodio singolare intorno alla tomba di Julio accadde in occasione della recente morte di Auror Bernadez: un fatto che ha un antecedente risalente al 1956 quando i due erano in viaggio in India. In quell'occasione assistettero ad una cerimonia di cremazione con lo spargimento delle ceneri nel Gange. Cortazar provò un sentimento di orrore e i due promisero entrambe di non essere cremati. 


Julio e Aurora

Dall'altro lato Aurora che rimase sempre intima amica di Julio e lo accudì dopo la scomparsa di Carol, desiderava essere sepolta insieme al suo ex marito. Purtroppo la tomba a due piazze era piena, quindi seguendo una indicazione della cugina di Aurora, il suo corpo fu cremato cosicchè la sua urna cineraria ha trovato posto tra Julio e Carol.

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