La foto che non ci sarà


11,1% che significa 3.000.000 milioni di voti in più rispetto alle europee del 2009. Da questi numeri riparte la battaglia del Front de Gauche guidato da Jean Luc Melenchon e nonostante il successo indiscutibile, non può mancare una certa amarezza se si guarda a come si è indirizzata la protesta che la sinistra avrebbe potuto intercettare sottraendola alla destra.

Credo che buona parte di quel 18 e rotti per cento su cui si attesta la Le Pen non sia ideologico e quindi xenofobo, secondo la tradizione originaria del Front National ispirata alle tristi pagine di Vichy.

Fatto salvo il numero degli idealisti lepeniani, è presumibile che il collante più significativo degli elettori della destra radicale sia da trovare nel sentimento critico verso l'Europa cosiddetta "Merkosy", imperneata sul modello finanziario della società che semina povertà e concentra ricchezze: Europe passoire come ha detto Sarko solo ora con un camaleontico dietro front rispetto a tutto ciò che ha sempre sostenuto, e con lo scopo - senza veli nè vergogna - di accreditarsi le prossime simpatie del popolo di destra.

A questo proposito la Merkel non ha atteso un minuto per dirsi molto preoccupata in merito all'avanzata del FN francese. Forse la Cancelliera sa benissimo che in questo quadro per il secondo turno non è detto che una parte dell'elettorato del FN si schieri con al fianco della sua rassicurante spalla francese.

Lei sa benissimo che una parte di questo elettorato potrebbe, per dirla con Montanelli, turarsi il naso e scelgiere di appoggiare Hollande che in fin dei conti sulla questione economica ha una posizione in netto contrasto col modello da lei stessa imposto e quindi appoggiato dalla Francia di Sarko.

Come si capisce palesemente, la questione è seriamente interconnessa con il prossimo futuro dell'Italia in quanto infrangere l'asse Parigi-Berlino può voler dire riconsiderare il modello economico europeo, almeno nell'aspetto che riguarda quella rigidità che impone la linea tedesca, impedendo di fatto una vitale redistribuzione della ricchezza.

Speriamo che le esplicite indicazioni dei mercati finanziari - attraverso l'immediata affermazione del loro potere e della loro posizione critiva verso la possibilità di un cambio della guardia in Francia, che ha  dipinto di nero tutti i listini europei nel lunedì seguente al primo turno - non influenzino gli incerti che in questa situazione immagino siano un numero considerevole.

Per loro ricordo che il giorno dopo la vittoria di Mitterand (1981) la borsa parigine crollò del 18% , ma fu un fuoco di paglia che la buona politica spense rapidamente a forza di fatti concreti.  Ed è proprio di buona politica che l'Italia ha estrema necessità, per abbandonare l'indirizzo imposto ai governi dalla "troika maledetta" (Melenchon) vale a dire UE, BCE, FMI. Quindi, ancora con Melenchon: Resistenza!!!  Il leader del FdG non farà la foto con Hollande e questo gesto simbolico dà un'altro senso al voto utile che ha richiesto ai propri elettori  per battere Sarkosy.

Se il secondo turno consacrerà Hollande Presidente, il peso politico del FdG promette di vigilare su un rilancio europeo a misura di cittadino e forse, finalmente, propiziando una nuova fase dove possano essere riconsiderate le questioni economiche limitando al massimo l'ingerenza della finanza nelle scelte della politica.

Commenti

Post più popolari