IL JAZZ HA FATTO SPLASC(H) CON PEPPO
C'è voluta molta passione, un pò d'incoscienza e tanto idealismo per fondare SPLASC(H) all'inizio degli anni ottanta una associazione in cui i diciassette soci si davano l'obbiettivo di creare eventi, anche scovando ambienti d'incontro in nome dello spirito di aggregazione e contemporaneamente promuovere manifestazioni culturali a 360°. In primo luogo l'area d'azione era strettamente territoriale ma presto dal contesto circoscritto alla provincia di Varese, le iniziative si espansero fino a Milano. Peppo Spagnoli, vulcanico presidente di questa realtà che sintetizzava in un acronimo i suoi scopi (Società Promozione Locale Arte Spettacolo Cultura...aggiungendo una H tra parentesi per conferire ironicamente alla sigla una sorta di suono fumettistico), dopo un paio di mesi fa nascere un'etichetta discografica che fosse una vera e propria operazione culturale. Gli obbiettivi che allora potevano sembrare utopici, erano chiarissimi: occuparsi esclusivamente di jazz e allestire un catalogo in cui dovevano figurare i progetti discografici dei musicisti italiani che da qualche anno avevano dato vita ad un fermento artistico di livello internazionale ma che nonostante questo avevano pochissimi interlocutori a cui proporre la pubblicazione discografica dei loro progetti. Con una cura ed un'apertura di idee encomiabili, questa etichetta indipendente ha saputo documentare instancabilmente cosa accadeva nel panorama nazionale del jazz. L'attenzione era rivolta a tutte le coniugazioni contemporanee con cui questa musica si stava esprimendo e questa straordinaria varietà è testimoniata dagli oltre 900 titoli raccolti dalla fine del 1982 al 2017.
Proveniente dalla grafica tessile Peppo Spagnoli oltre che a dirigere la casa discografica fino al 2011, anno in cui gli è subentrato Luigi Naro, si è incaricato di realizzare tutti i dipinti che hanno caratterizzato la linea estetica delle copertine. La casa di Arcisate ha tenuto duro ostinandosi fino a quando il sopraggiungere dei tempi dei dawnloading, di ITunes, di Apple Music, eMusic, Deezer, Spotify, Tidal, Napster, YouTube ...e oggi se ne contano almeno 150, ha consigliato di sospendere la pubblicazione dei cd che erano subentrati ai cd, per orientarsi verso queste nuove opportunità di visibilità e vendita che potevano aprire una distribuzione planetaria per un made in Italy jazzistico di alto profilo. Di seguito una sorta di galleria con una piccola selezione delle copertine dipinte per SPLASC(H) da Peppo Spagnoli che ci ha lasciati nel marzo del 2020. Un personaggio che per il jazz italiano ha fatto più di qualsiasi ministro della cultura, ed è tutt'ora ripagato dal riconoscimento e dall'affetto dei tantissimi musicisti che lo hanno conosciuto. Io sono tra questi.
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