Tango desde el alma al Teatro Dal Verme di Milano
Dopo anni di attesa Milano è
finalmente riuscita a coronare il sogno di ospitare un Festival del Tango il
cui altissimo profilo artistico emerge dal brulicare d’iniziative che hanno
interessato questa cultura sin dall’ultima decade del novecento, con il
contributo dell’importante peso specifico offerto dagli artisti invitati. Il
taglio artistico/culturale che emerge dal programma dello Zucca Tango Festival, lo inquadra tra le poche eccellenze che nel
panorama internazionale fanno pienamente onore a quel Tango che l’UNESCO ha
dichiarato “patrimonio immateriale dell’umanità”. Il suo valore aggiunto è
quello di non ricalcare gli schemi usuali con cui sono replicate queste
manifestazioni, bensì raccogliendo al suo interno alcune novità assolute, tra
le quali uno straordinario obbiettivo progettuale: la produzione di uno spettacolo di tango. L’originalità
dell’iniziativa non è circoscritta alla produzione ma si estende alla modalità
con cui lo spettacolo è stato pensato. Infatti, per la prima volta accadrà che il
palcoscenico del Teatro Dal Verme di Milano, verrà condiviso da una serie di
illustri maestri di tango ma anche da un plotone formato da quindici coppie di
ballerini non professionisti, formati all’interno del festival per l’occasione e
chiamati a portare in scena le coreografie frutto del loro stage intensivo. Il
compito di questa formazione è stato assegnato a Miguel Angel Zotto, mattatore della scena mondiale per quel che
riguarda la realizzazione di spettacoli di tango, nella polivalente qualità d’ineguagliabile
ballerino, di coreografo competente e filologico, di produttore, di
protagonista del Tango sin dal suo risorgimento, scatenato a partire dai primi
anni ottanta dello scorso secolo, con lo spettacolo Tango Argentino e continuato
con le successive imprese teatrali portate instancabilmente sulle scene
internazionali dalla sua compagnia TangoX2. Recentemente stabilitosi a Milano
con l’obiettivo riuscito di aprire un’accademia di tango, la partecipazione di
Zotto sottolinea un’altra caratteristica su cui hanno puntato gli organizzatori:
dare al festival una forte connotazione milanese, raccogliendo nel cartellone
le migliori forze del tango argentino che operano oggi nel capoluogo lombardo,
città dove in passato aveva scelto di vivere e lavorare niente di meno che
Astor Piazzolla. Giosi Cazzaniga e Makiko Mori, che hanno ideato e organizzato Lo
Zucca Tango Festival, tra le tantissime occasioni proposte, hanno oltretutto
saputo comunicare le loro aspettative con un’empatia che ha coinvolto la
sensibilità di tutti gli artisti chiamati in causa. In stretta collaborazione
con Alberto Colombo, ballerino milanese e coraggioso pioniere del tango
meneghino, tutto il cast si è riconosciuto nell’idea di portare in scena uno
spettacolo capace di presentare sotto una nuova luce il tango, coniugando il
suo più tradizionale aspetto popolare - che si sposa con il dilettantismo - con
quello più esclusivamente artistico che
è chiamato ad esprimersi con la disciplina professionale. Questo desiderio
traspare senza ombre dal titolo che è stato scelto per comunicare al pubblico
lo spirito della produzione e i contenuti emozionali che l’hanno impreziosita: TANGO DESDE…EL ALMA, palese richiamo all’aspirazione
di presentare uno spettacolo che, sgorgando dall’anima, garantisca la ricerca
di quella verità estetica necessaria a smontare i dispositivi retorici
cristallizzati nei banali stereotipi che sono ancora in agguato intorno al
tango, favorendo un approccio genuino alla sua poliforme cultura. Una cultura
che nello spettacolo si manifesterà con l’incessante dialogo tra la musica dell’Orquesta
Minimal Flores Del Alma e la danza di Miguel Angel Zotto e Daiana Guspero, di
Alberto Colombo e Mariela Sametband, di Octavio Fernandez e Moira Castellano,
di Fausto Carpino e Stephanie Fesnau, di Eloy Souto e Laura Elizondo, di tutti
i partecipanti allo stage di tango escenario dello Zucca Tango Festival. Una musica sempre più raffinata, espressione
di un linguaggio e di uno stile insieme elegante e viscerale, capace di
giungere anche ad un cuore annegato nell’indifferenza, o all’ascoltatore meno
disposto all’abbandono. Una danza vertiginosa e sorprendente che si fonda su
una metafisica in cui l’estetica e l’umanità seguono la legge dei vasi
comunicanti. Un tango dove attraverso
l’armonia tra la musica e la danza i corpi lottano contro il liquido disinganno
contemporaneo, raccontandosi, sudando, esistendo in una pienezza ritrovata.
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