CAPOGROSSI E IL SEGNO: DALLA GALLERIA DEL SECOLO DI ROMA ALLA GLORIA


Nel 1950 Giuseppe Capogrossi ha cinquant'anni e dopo aver fatto parte di quella che il celebre  critico francese Waldemar George ha battezzato nel 1933 École de Rome, aver avvicinato nel secondo dopoguerra una figurazione dai toni neo cubisti, ed aver attraversato una lenta e travagliata crisi artistica durata una decina di anni, giunge ad una sua forma di astrattismo con una decisione drastica e inattesa. Da allora la sua pittura si fonda su un modulo segnico che viene declinato infinite volte in altrettante variazioni nel resto della sua carriera interrotta nel 1972 con la sua scomparsa. La sua originalità in quegli anni caotici di ricerche figurative, dopo i primi periodi in cui la critica e il pubblico hanno provato un senso di smarrimento, approda ad un successo internazionale che fino ad oggi non è tramontato. 

                    

Le prime esposizioni di questa sua nuova maniera, che Gillo Dorfles ha teorizzato come "la pittura del segno" attribuendo la sua origine all'automatismo psichico chiamato in causa dai surrealisti attraverso le analisi di Breton, avvengono nel 1950 alla Galleria Il Milione di Milano, alla galleria del Cavallino di Venezia, dopo lo storico appuntamento di gennaio alla Galleria Del Secolo di Roma che ha suscitato uno scandalo tra i critici.

Volume pubblicato nel gennaio 1950 dall'editore De Luca in occasione della prima mostra di Giuseppe Capogrossi alla Galleria del secolo di Roma

Il catalogo di quest'ultima esposizione riporta un testo di Corrado Cagli che spiega questa nuova pittura attraverso la psicologia di Jung e le prime forme di scritture, 7 tavole in bianco e nero riprodotte litograficamente. "In queste opere ultime la riduzione al bianco e nero di una vasta nomenclatura tonale già posseduta, parla della gravità dei tempi e della solennità dell'impresa, mentre gli elementi chiamati dal fondo dell'inconscio atavico a determinare un conflitto di contrarii e a suscitare significati, istintivamente procedono come quel ciclo metamorfico del linguaggio, che, nel nostro passato più remoto, traeva il cuneiforme dallo sicumero l'alef" (tratto dal testo di Corrado Cagli). 


Cinque anni dopo Capogrossi fa risalire il suo approdo al segno a seguito di una esperienza infantile: "Avevo dieci anni e mi trovavo a Roma. Un giorno andai con mia madre in un istituto per ciechi. In una sala due bambini disegnavano. Mi avvicinai: i fogli erano pieni di piccoli segni neri, una sorta di alfabeto misterioso, ma così vibrante che per quanto a quell’età non pensassi affatto all’arte, provai una profonda emozione. Sentii fin da allora che i segni non sono necessariamente l’immagine di qualcosa di visto, ma possono esprimere qualcosa che è dentro di noi, forse la tensione che deriva dall’essere immerso nella realtà?".  


Sempre nel 1950 Capogrossi fonda il Gruppo Origine con Marco Ballocco, Ettore Colla e Alberto Burri, ma ancora l’evoluzione della sua ricerca trova poco interesse nella critica ufficiale italiana. Non è così in Francia dove nel1951, Michel Tapié, il critico  che ha dato avvio a l’épopée expérimentale dell’informale, individua in Capogrossi una delle maggiori figure di riferimento nella sua strategia operativa che allaccia insieme l’Europa, l’America e, con suo sommo entusiasmo, l'avanguardia giapponese del gruppo Gutai. 

Kazuo Shiraga, artista del gruppo Gutai

A Parigi Capogrossi esordisce in una libreria che dal 1948 si era espansa diventando anche una galleria, sotto gli incoraggiamenti che giungevano a Nina Dausset e a suo marito Jean da parte di amici come Tristan Tzara, il quale in assenza dei due in viaggio negli Stati Uniti, battezzò lo spazio La Dragonne o Solution Surréaliste. 


Nel 1950 al ritorno della Dausset riprende le redini dello spazio in rue du Dragon nel 6° arrondissement, e l'anno seguente Michel Tapiè organizza la rivoluzionaria collettiva, Véhémences Confrontées, invitando Capogrossi come unico italiano, insieme a pittori come Wols, Mathieu, de Kooning, Pollock, De Kooning, Hartung...


La via per un intramontabile successo internazionale è aperta!

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