DADAPOLIS: la genesi e i manifesti

GENESI

L'edificio dove nacque il Cabaret Voltaire e il Dadaismo

Di fronte al furore interventista che ha fatto esplodere la Grande Guerra dopo i fatti di Sarajevo, la neutralità della Svizzera ha consentito a innumerevoli artisti, letterati, filosofi, insieme ad anarchici, socialisti, rivoluzionari, di rifugiarsi in un ambiente protetto dove creare e protestare in pace senza ripercussioni. Tra le città della confederazione helvetica, il cuore vitale di questi gruppi eterogenei ed internazionali è stato Zurigo. 


Qui, il 5 febbraio 1916, il regista teatrale Hugo Ball (conosciuto in seguito anche come biografo di Hermann Hesse) fondava il Cabaret Voltaire, animando una sala sul retro della birreria olandese Meierei, con la presenza di artisti provenienti da diverse nazionalità. 

Cabaret Voltaire

Durante la serata d'inaugurazione, il tedesco Hugo Ball aveva recitato un testo di Voltaire; la sua compagna tedesca Emmy Hennings aveva cantato alcuni lieder; il rumeno Tristan Tzara (al secolo Samuel Rosenstock) aveva recitato le sue poesie in francese; l'alsaziano Hans Arp aveva esposto alcune sue opere, insieme a opere di Picasso e Augusto Giacometti. 


Il tutto alternato ad un orchestra russa di balalaike, per un pubblico di una cinquantina di spettatori che riempiva la piccola sala situata al numero 1 di Spiegelgasse: a un centinaio di metri dall'abitazione in cui allora viveva Lenin. 



Nella platea figuravano, tra gli altri, la ballerina e pittrice Sophie Trauber, lo scrittore Fredrich Glauser, il pittore e architetto rumeno Marcel Janco. 

La sala del Cabaret Voltaire oggi
Nei mesi successivi, il nichilismo delle idee artistiche sostenute dai frequentatori del Cabaret Voltaire che teorizzavano l'anti-arte e una posizione disfattista distante da qualunque ideologia, prendono forma in una rivista intitolata Dada con testi di Guillaume Apollinaire e la copertina di Hans Arp: il mese seguente vedrà la luce il testo di Hugo Ball che è divenuto il primo manifesto in cui è riassunta la potenza eversiva di questa sensibilità.

Cabaret Voltaire

Ma i compagni di Ball non si fermano al piano estetico contenuto nel manifesto, rendendo i contenuti della propria azione artistica così ulteriormente estremi da spingere l'autore ad uscire dal movimento. 

Il dattiloscritto del primo manifesto dada di Hugo Ball


Nel 1918 sarà Tristan Tzara a riscrivere un manifesto ancora più incendiario di quello ideato da Ball. Il testo diventerà la piattaforma ispiratrice condivisa dal movimento.


Il Manifesto dadaista dTristan Tzara


Nell'aprile del 1918 appare una versione berlinese del Manifesto Dadaista, ad opera dello scrittore e psichiatra di Frankenau Richard Huelsenbeck, il quale qualche anno prima, aveva incontrato a Munchen Hugo Ball restando molto impressionato dalle sue teorie fino a farle sue diffondendole in Germania.


Il Manifesto dadaista di Richard Huelsenbeck



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