Un artista catalano, Derrière le miroir del gallerista

In una Parigi che con il suo indomito spirito stava risollevandosi dallo strazio della guerra, da quello dell'odiosa occupazione e anche dalle ferite aperte che aveva lasciato in seno al suo popolo il collaborazionismo, il 6 dicembre del 1945 il mercante d'arte Aimè Maeght apre una galleria d'arte al numero 13 di Rue Teheran. Diventerà un tempio dell'arte coeva e il punto di partenza di un'escalation culminata con la realizzazione dell'incantevole Fondacion Maeght che dal 1964 è in fervida attività sotto il dolce cielo di Saint Paul de Vence. 

Andrè Malraux con Aimè e Marguerite,
durante la consegna delle chiavi della Fondation Maeght nel luglio del 1964


Maeght, nato a Hazebrouck, nella plumbea regione di Lille,  è stato un uomo che si è fatto da solo a causa della perdita del padre durante il primo conflitto mondiale. Già in età scolare la sua viva intelligenza lo attrae verso il jazz, la poesia, la pittura, ma le sue attitudini, forse ereditate dal padre che era ingegnere ferroviario, sono soprattutto tecniche. Così i suoi studi si orientano verso una disciplina che sta sperimentando tecniche moderne ma che sempre di più si sta affiancando al mondo artistico: la litografia. In questa disciplina è brillantissimo e a Nimes, dove era riparato con i fratelli durante la prima guerra mondiale, viene consacrato "pupille de la nation". 




Trova un lavoro e soprattutto una moglie a Cannes, Marguerite Devaye. Con lei costruirà un felice rapporto di complicità che durerà tutta la vita, in cui lui sognerà e lei organizzerà le cose affinchè i sogni del marito potessero realizzarsi. Nel 1936, a Cannes, Maeght apre la sua prima galleria. Durante la seconda guerra mondiale, la loro casa offrirà l'accoglienza ai molti artisti che cercavano rifugio nella zona libera del paese. In questa circostanza si saldavano contatti e amicizie con i principali artisti dell'epoca: uno di essi sarà il protagonista della prima esposizione nella fiammante galleria parigina: Henry Matisse. 


Affiche della prima mostra presentata alla Galerie Maeght di Parigi nel 1946


Expo Galerie Maeght 79 Collectable Poster Print by Antoni Tapies, 51x67
Poi toccherà a Marc Chagall, Joan Mirò, Fernand Leger, Alexander Calder e alle nuove firme emergenti nel dopoguerra tra i quali Chillida, Alecinsky e Antoni Tapies. Ma oltre alle esposizioni e agli artisti, Maeght era legato alla scrittura e al suo vecchio mestiere di litografo. Uno dei suoi sogni era realizzare una rivista d'arte e così nell'ottobre del 1946 la Galerie Maeght diventa editrice di una delle più importanti pubblicazioni d'arte del secondo dopoguerra, insieme a Cahiers d'art e XXe siécle. 






Il titolo scelto è Derriére le miroir, dietro lo specchio, la tiratura di ogni numero a carattere monografico, è normalmente di 150 esemplari, numerati e firmati dall'artista protagonista. Le uscite vanno dall'ottobre del 1946, quando uscì il n°1 intitolato "Le noir est un couleur", al giugno 1982, con il n°253 dedicato ad Antoni Tapies con un testo di Georges Raillard.  Tra tutti i nomi degli artisti citati in precedenza, questo post si vuole soffermare solo su uno di loro: proprio quell'Antoni Tapies protagonista del numero dopo il quale la pubblicazione cessa. All'artista catalano Maeght, che ha stampato quasi tutta la sua poderosa raccolta di opere grafiche, dedica ulteriori sei numeri della rivista. 



Il primo di questi, il n°168 tirato in 150 esemplari, è uscito in corrispondenza della mostra che l'artista ha tenuto alla Maeght di Parigi nel novembre del 1967. E' la prima volta che Tapies espone lì ed il numero di Derriere le miroir è  particolarmente ricco. 





Innanzitutto i testi sono scritti da Michel Tapiè che è stato uno dei più convinti promotori dell'arte informale di cui ha creato il nome, dell'art autre e di Tapies.


Copertina di Tapies per la rarissima rivista Papeles de Armadans n°57 del 1960, in cui è pubblicato un saggio di Michel Tapiè

La rivista contiene 30 pagine sciolte con sedici riproduzioni in bianco e nero, sette litografie originali a colori, di cui quattro sono a doppia pagina, una e a tripla pagina.  


Aggiungi didascalia





La seconda pubblicazione monografica su Tapies esce nel 1968 con il n° 175, in corrispondenza della mostra che l'artista inaugura da Maeght nel dicembre dello stesso anno. Nella pubblicazione figura un testo di Pierre Volboudt intitolato La matière et son double. Nelle 28 pagine, non rilegate,  figurano 5 litografie originali a colori di cui due a doppia pagina, tre litografie originali in bianco e nero di cui 2 a doppia pagina e 16 riproduzioni in bianco e nero.




Derriere le Miroir No. 175, 1968 (Tàpies)





Del 1969 è invece il terzo fascicolo su Tapies, il n°180, ed ha la caratteristica di presentare un'unica litografica che consiste in una linea rossa su fondo bianco, lungo tutte le 28 pagine. L'opera è accompagnata dai versi dell'amico poeta e conterraneo Joan Brossa.









Bisogna quindi attendere il 1972 ed una esposizione di grandi formati per rivedere un numero dedicato a Tapies, il 200 uscito in novembre. Per l'occasione il testo è redatto da Jacques Dupin. Le 32 pagine non rilegate contengono 4 litografie originali a colori in doppia pagina e 8 riproduzioni a colore a pagina singola.

Lithographie originale 'Drapeau catalan' (Galfetti 314), imprimée sur vélin de Rives - oeuvre gravé


'Lettre X', Lithographie originale (Galfetti 315) - Composition abstraite

'Deux pieds sur ocre', Lithographie en couleurs (Galfetti 317) - estampes originales




Nel giugno 1974 Tapies ritorna sul n° 210, interamente costituito da litografie editate per un'esposizione di 36 monotipi tirati da Robert Dutrou. Insieme alle 4 litografie originali e e interpretazioni, è pubblicato un testo di Georges Raillard.



Antoni Tapies, 1974: Derriere le miroir 210 Deluxe edition, signed






Il n° 234 del 1979, avrà la fortuna di contenere il commovente racconto di Julio Cortazar intitolato Graffiti. Come sempre la pubblicazione è collegata ad una mostra dell'artista che in quell'anno si inaugurò in maggio. Sempre 28 pagine non rilegate con 2 litografie originali a colori in doppia pagina tirati dallo stampatore Mourlot 1 18 ripoduzioni di cui 6 a colori.









                                       Expo Galerie Maeght 79 Collectable Poster Print by Antoni Tapies, 51x67


Arriviamo alla fine delle uscite di Derrière le miroir, nel giugno 1982. Il numero finale è il 253 e per l'ultima volta la rivista ha l'onore e la gioa di ospitare Tapies in occasione del'esposizione di giugno. Per la seconda volta sarà George Raillard a occuparsi del testo che compare sulle 30 pagine non rilegate con una litografia originale in 3 pagine e 10 riproduzioni di cui 7 a colori.






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