Cortazar, Guevara...e Mozart


Esce per l'editore Gallucci la traduzione di Reuniòn, estrapolando dalla raccolta Todos los fuego el fuego (1966), un racconto di Julio Cortazar che con un atto di fede rivoluzionaria, ha raccolto e trasfigurato la testimonianza reale contenuta in "Pasaje de la guerra revolucionaria", di Che Guevara. Nella simbolizzazione cortazariana, la verità storica riportata dal Che, è sottoposta alla pratica concreta della riscrittura con gli strumenti della letteratura d'avanguardia, non solo per utilizzare quel codice estetico ma per combattere attraverso di esso altri codici culturali. 



In questo testo emblematico, si possono individuare due coordinate precise: la prima riguardante la fisicità di quello che accade nel mare e sulla barca; la seconda più schiettamente psichica on cui il narratore rivela di aver compiuto una "cesura" esistenziale che comprometterà anche la relazione con la sua famiglia, passando alla lotta in prima persona per un mondo migliore, da una condizione di comodità borghese. 



Il periplo raccontato da un narratore sofferente di un'asma cronica che maledice, ha come contorno il mare e lo sbarco del mitico Gramma su un isola (Cuba). Tutte le figure che partecipano con lui all'azione dello sbarco prima e dell'impatto con la natura selvaggia della Sierra, hanno paure, vomitano, sono bagnati fradici, disorientati, stanchi in un tempo vertiginoso dove la vita è appesa ad un filo e la morte è lì, totalmente presente. Coinvolti nell'epica emozionante che descrive tutto un catalogo di fiaccanti avversità, tutti sono pronti al battesimo del fuoco che avverrà a Alegria del Pio. 




Con incomparabile sensibilità Cortazar sa cogliere tutta la profondità umana del narratore che evidentemente nasconde il nome di una delle figure più ammirate del secolo: il Che, che nella versione originale del racconto di Julio è chiamato in causa solo come autore di una epigrafe, dove emerge la citazione di un vecchio racconto di Jack London in cui il protagonista, appoggiato ad un albero, si dispone ad abbandonare con dignità la vita. 



Con questo suo primo racconto "ideologico", la luminosità disarmante di Cortazar ha inciso nel dibattito sul ruolo che gli intellettuali dovevano tenere nell'ambito della cultura rivoluzionaria per favorire con i propri strumenti il processo di trasformazione radicale della società. Il volume, illustrato magnificamente da Enrique Breccia, si presta ad una prima lettura in un pomeriggio e il consiglio e di abbandonarvisi facendosi cullare dal celebre quartetto N°17 di Mozart, conosciuto come "La caccia".








































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