Lukács tra i bloggers


Dal 1960, brilla nell’editoria italiana una stella luminosa e necessaria che ha accompagnato diverse generazioni nel cuore della conoscenza con uno spirito libero e democratico. Libero, perché il catalogo dei suoi innumerevoli saggi, è stato da sempre guidato seguendo unicamente il criterio della qualità. Democratico perché la sua proposta ai lettori ha visto nella formula economica la scelta per non discriminarne nessuno. 



Sto parlando di quella collana che Einaudi ha battezzato con molta modestia “Piccola Biblioteca”, pur facendola crescere giorno dopo giorno, fino a farne una vera e propria miniera culturale. Restando in uno dei campi più fecondi, quello dei saggi socio politici, il continuo aggiornamento con nuovi titoli giustamente collegati all’evolvere dei tempi, è sempre stato attento a selezionare un certo numero di ristampe per quei titoli ritenuti essenziali. 
Purtroppo questa selezione ha sacrificato moltissimi saggi che oggi risultano introvabili se non in qualche mercatino o da qualche remainder. Uno tra gli autori che a tutt’oggi non sono stati salvati è l’ungherese György Lukács, filosofo e critico letterario che ha impegnato tutta la sua vita a configurare la propria visione “umanistica” del marxismo. 
Nella sua rivisitazione del realismo che ha  affascinato l’esistenzialismo e la scuola di Francoforte, tra le altre cose, l’estetica dell’arte doveva esprimersi liberamente, senza i condizionamenti che il marxismo ortodosso prescriveva. 



Nella collana Einaudi figuravano undici libri di quello che Calvino definisce "ambasciatore di una cultura elitaria, aperta ai pochi capaci di arrampicarsi sui nevosi picchi della conoscenza": Il marxismo e la critica letteraria, prima edizione 1953, ultima edizione 1991; La distruzione della ragione, prima edizione 1959, ultima edizione 1980; Il significato attuale di realismo critico, 1957; Breve storia della letteratura tedesca, prima edizione 1956, ultima edizione 1991; Il romanzo storico, prima edizione1965, ultima edizione 1972; Il giovane Hegel, prima edizione 1959, ultima edizione 1975; Marxismo e politica culturale, prima edizione 1968 ultima edizione 1977; Lenin, prima edizione1970, ultima edizione 1976; Problemi di teoria del romanzo. Metodologia letteraria e dialettica storica, prima edizione 1976, ultima edizione 1987; Saggi sul realismo, prima edizione 1950, ultima edizione 1976; Goethe e il suo tempo, 1983; Estetica, prima edizione 1970, ultima edizione1975. 
Gli altri saggi hanno avuto lo stesso destino, sia quelli pubblicati da Editori Riuniti, che da Feltrinelli come da SugarCo e altri( i più recenti per SE). Tutto questo preludio è per annunciare una piccola ma buona notizia: nel vivacissimo universo dei bloggers, qualcuno sta cautamente ridando la possibilità di avvicinarsi a questo autore che la cosiddetta morte delle ideologie ha fatalmente destinato all’oblio. 
Il link è:  http://gyorgylukacs.wordpress.com e qui si può trovare una selezione di testi, alcuni integrali, altri con l’indicazione del sommario ed un capitolo che si può leggere direttamente  o scaricare. Inoltre ci sono alcuni testi in tedesco, una bibliografia completa con l’indicazione di una serie di saggi su Lukács in inglese, francese (questi si possono anche leggere) ed italiano.

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