Tel Quel, dal maoismo al jazz in un pomeriggio
Tel Quel è un cd ormai mitico e introvabile che ho registrato in un pomeriggio del giugno 2001 con il grande chitarrista jazz Giovanni Monteforte, mio amico e compagno di moltissime avventure musicali. Per quella occasione mi sono anche occupato di dipingere le copertine che sono due, entrambe pubblicate, una sul fronte e l'altra sul retro del libretto.
Il primo numero di Tel Quel uscito nel marzo del 1970 |
Il titolo allude al movimento di intellettuali raccolto intorno alla celebre rivista diretta in Francia da Philippe Sollers e molto vicina all'ideologia maoista e riflette la modalità con cui è stata interpretata la musica che è stata pubblicata "tale e quale" a come l'abbiamo suonata, senza alcun trucco di montaggio, lasciando anche le sbavature che tutti avrebbero ritoccato.
Philippe Sollers negli anni '60 |
Quest'ultima posizione ci è sembrata la scelta estetica più adeguata alle posizioni politiche che da sempre abbiamo sostenuto nella società civile, come artisti e come cittadini.
Il gruppo di Tel Quel con Philippe Sollers e Julia Kristeva |
Il numero della rivista Tel Quel in cui compare il testo del celebre Paradis scritto da Philippe Sollers |
Quindi, tutta la musica, nel perfetto spirito che ha sempre animato questo duo, è stata completamente improvvisata sulle strutture di alcuni standard e del blues, senza alcun arrangiamento prestabilito per lasciare libero il fluire dell'ispirazione e del fondo inconscio che l'ha generata al momento. Una specie di seduta psicanalitica in fondo, dove il nostro linguaggio musicale emerge con la sua memoria e i suoi lapsus senza ambire ad essere presentabile come vogliono le leggi del narcisismo individualista che sta sempre più occupando la scena del jazz, bensì ad essere vero e perfettamente calibrato sulla nostra storia di uomini e di musicisti. E ancora oggi la verità di quel pomeriggio ci appare fresca e imprescindibile, con le sue luci e le sue ombre, con le sue virtù e le sue ferite.
Di seguito aggiungo tre recensioni. La prima ad opera del critico Giordano Selini:
Il chitarrista Giiovanni Monteforte e il contrabbassista Franco Finocchiaro danno vita ad una significativa prova in duo, in cui senso narrativo e scioltezza di conduzione viaggiano brillantemente di pari passo. In "Profondo Blue" apprezziamo l'armonioso e sottile protendersi in continuità del fraseggio limpido e discorsivo che si innesta e scorre a più riprese con rigogliosa freschezza di Monteforte, ben sostenuto dal solido portamento di Finocchiaro, che sale in primo piano con suon corposo e una coesione nello spaziare improvvisativo che pondera e fluisce con approfondimenti torniti e impalcature di feeling. Il veleggiare rapido di Monteforte e Finocchiaro si inoltra tra le pieghe di "Cristal", in cui il subitaneo inanellare di Monteforte avanza nitido e propulsivo, con compiutezza e agilità nel disegno del suo periodare fino al robusto insistere in solo di Finocchiaro, che sa aprirsi in intensi e sgorganti sviluppi e ascendere ed esplorare con slancio. Duttile e ben modulato nella sua robur, l'accompagnamento di Finocchiaro supporta al meglio in "Interferenza" il periodare che si snoda e crescere in un denso e terso evolversi di Monteforte, che passa il testimone a Finocchiaro e al suo ponderato solcare che si ramifica con naturalezza.
Giovanni Monteforte e Franco Finocchiaro alla Ville Universitaire de Paris, in un concerto tenuto alla Maison Suisse progettata da le Corbousier |
La seconda è una nota apparsa sulla storica rivista di Jazz "Ritmo" che ha iniziato le sue pubblicazioni nel 1944:
La terza è una straordinaria recensione, tutta da godere per i molti appassionati che conoscono perfettamente il giapponese:
彼はジム・
ホールが最も高く評価するヨーロッパ・ジャズ・ギタリストでもあるそうです。 そんなジョバ ンニと本アルバムで共演しているのは、ベースのフランコ・フィノッキアロ。.
ジョバンニと フランコは 年から共に活動を始め、一部では'イタリアのジム・ホール&ロン・カーター'という声. このアルバム は出会いから20周年を記念して作られた1枚で、 ジャ ンゴ・ラインハルトの(3)以外は、すべてジョバンニのオリジナル曲
ふたりの安 定したテクニック、卓越した歌心に、徹底してフォーカスしています。.
気心の知れた デュオならではの表現にも繰り返し耳を傾けたくなる秀作です。
倾 ジャズ輸入盤
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