IL PRIMO MANIFESTO DEL SURREALISMO RIDOTTO AD ENDECAGRAMMA



Nel 1924 a Parigi si fronteggiavano due  gruppi surrealisti rivali, ognuno dei quali dichiarava di essere il successore di una rivoluzione lanciata da Guillaume Apollinaire- Alla loro testa c'erano Yvan Goll e Andrè Breton che, dopo una lunga serie di attacchi sulla carta stampata in merito a che avesse diritto di usare il termine Surrealismo, nel novembre del 1926 alla Comédie des Champs-Élysées, durante una serata dove la ballerina Vanessa Gert avrebbe dovuto  portare in scena una serie di danze surrealiste. A organizzare lpevento era stato Goll e quando si alzò il sipario nella sala gremita accadde che Breton e diversi suoi sodali iniziarono a disturbare lo spettacolo: finì che Goll tirò un pugno in faccia a Breton e per sedare il parapiglia che ne seguì dovette intervenire la polizia. Due anni prima Goll aveva già esternato la sua posizione sul mensile diretto da Paul Dermée e intitolato Le Mouvemeent accéleré, e subito dopo pubblicato il suo manifesto. Questo documento senz'altro meno celebre di quello che avrebbe realizzato Breton qualche giorno dopo Goll, era contenuto sulla rivista Surrealisme, creata e guidata dallo stesso Goll ma che è riuscita ad essere pubblicata solamente nel numero d'esordio. Eppure con al suo progetto avevano partecipato firme importantissime quali quelle di Pierre Albert-Birot, Paul Dermée, Céline Arnauld, Francis Picabia, Tristan Tzara, Giuseppe Ungaretti, Marcel Arland, Joseph Delteil, Jean Painlevé, Pierre Reverdy che Breton considerava come il suo maestro, e Robert Delaunay che si prestò alla realizzazione della copertina della nascente rivista.




Naturalmente, il secondo manifesto che invece è universalmente ritenuto il vero atto fondativo di questo movimento d'avanguardia, ha avuto come ideatore André Breton che lo ha intitolato
Manifeste du surréalisme, pubblicato dalle Editions du Sagittaire di Simon Kra. Breton influenzato dalla psicoanalisi e dall'alchimia, vi getta anche il suo un fervente disgusto per le istituzioni del passato che, a suo avviso, avevano esercitato un eccessivo controllo sociale. In uno spirito rivoluzionario di sovversione, il surrealismo si presentò come un nuovo mezzo verso la trascendenza. I sogni esistevano ancora come spazio libero di esplorazione, poiché il mondo del sognatore non era inibito dagli stessi vincoli della vita trascorsa nello stato di veglia. Il surrealismo si è quindi adoperato anche teoricamente per diventare un nuovo mezzo con cui catturare artisticamente la funzione stessa del pensiero. 


Le teorie elaborate da Breton a Parigi, richiamarono intorno a lui una straordinaria compagine di artisti. Il Manifesto di Breton è una guida bizzarra e profonda contenente in parte memorie, in parte poesia e in parte un sintetico trattato di natura filosofica. Breton sminuisce la ragione senza negarne l'esistenza; si batte per una fede libera da moralità orientandosi principalmente nella direzione della trascendenza estetica e psico-spirituale. In questo processo hanno un ruolo fondamentale le prime posizioni delle teorie di Freud che influenzano Breton suggerendogli di intraprendere la missione di esplorare la follia che si manifesta nello stato di veglia, riscattandola e giudicandola come espressione della libertà che l'uomo normale può coltivare solo nello stato di sonno. Ma la radice ancora più lontana riguarda gli artisti e gli scrittori romantici da cui i surrealisti hanno ereditato l'idea di combinare la critica della società capitalista con la ricerca di una vita diversa dove i presupposti essenziali risultano ubbidire a una forma di emancipazione dell'individuo che portava a tradurre innanzitutto stati d’animo, sensazioni interiori: passione, forza, terrore, gusto del mistero e soprattutto del tragico, e amore sempre rinnovato verso una natura vivente, multiforme, generante meraviglia, timore, vertigine. Come i romantici,  e in seguito gli espressionisti, la rivoluzione surrealista è alla ricerca del meraviglioso e dell'autenticità, e per questo inventarono una mitologia con tutto il suo arsenale di visioni e di simboli, ma assumendo dal romanticismo francese soprattutto la sua prospettiva liberatoria quindi la dimensione  positiva. 


Nonostante tutto ciò, va sottolineato che lo sforzo teorico che Breton compie nel redigere il Manifesto per definire gli orizzonti estetici, morali e politici del movimento, non è volto a presentare un documento fine a se stesso, ma l'inquietudine dell'autore è piuttosto orientata ad argomentare una spiegazione. Una spiegazione impiegata con la funzione di  introduzione che mira a descrive l'esperienza individuale di Breton alle prese con un tipo di approccio alla scrittura definito surrealista. Questa esperienza che gli suggerirà di usare spesso la prima persona singolare, è dimostrata dalla raccolta che segue intitolata Poisson soluble, dove i testi, che Breton non osa definire poesie, sono creati con la tecnica della scrittura automatica. Per questo motivo il primo manifesto surrealista va letto come la presentazione e l'analisi di un esempio di produzione surrealista. Breton non si accontenterà di lasciare immutate queste pagine e le riprenderà correggendone i contenuti:  aggiungendo una prefazione alla ristampa del Primo Manifesto del Surrealismo nel 1929; pubblicando il Secondo Manifesto del Surrealismo sul n°12 di La Révolution surréaliste (15 dicembre 1929), che nel 1946 sarà preceduto da un Avvertimento per la ristampa del secondo manifesto; elaborando nel 1942 un breve documento intitolato Prolegomeni a un Terzo Manifesto del Surrealismo o no.




Provando a sintetizzare in un breve endecagramma del tutto arbitrario la sostanza teorica immaginata da Breton nel Primo Manifesto del Surrealismo, si possono elencare i punti seguenti:

1   

L'uomo, sognatore incallito, ogni giorno più scontento del suo destino, ha difficoltà a valutare gli oggetti che è stato portato a utilizzare, oggetti che la sua nonchalance gli ha procurato, o che si è guadagnato con i propri sforzi, quasi sempre con i propri sforzi. , poiché ha accettato di lavorare, almeno non si è rifiutato di tentare la fortuna (o quella che lui chiama fortuna!). 

2

Con il pretesto della civiltà e del progresso siamo riusciti a bandire dalla mente tutto ciò che a torto o a ragione può essere definito superstizione o fantasia; è proibito ogni tipo di ricerca della verità che non sia conforme alle pratiche accettate.

3

In omaggio a Guillaume Apollinaire,..., Soupault ed io abbiamo battezzato il nuovo modo dell'espressione pura che avevamo a nostra disposizione e che abbiamo voluto trasmettere ai nostri amici, sotto il nome di SURREALISMO. 

4

Hanno compiuto atti di SURREALISMO ASSOLUTO: i signori Aragon, Baron, Boiffard, Breton, Carrive, Crevel, Delteil, Desnos, Eluard, Gérard, Limbour, Malkine, Morise, Naville, Noll, Péret, Picon, Soupault, Vitrac....E, naturalmente, se si vogliono giudicarli solo superficialmente in base ai loro risultati, un buon numero di poeti potrebbero passare per surrealisti, a cominciare da Dante e, nei suoi momenti migliori, Shakespeare.

5

Swift è surrealista nella malizia,
Sade è surrealista nel sadismo.
Chateaubriand è surrealista nell'esotismo.
Constant è surrealista in politica.
Hugo è surrealista quando non è stupido.
Desbordes-Valmore è surrealista innamorato.
Bertrand è surrealista del passato.
Rabbe è surrealista nella morte.
Poe è surrealista nell'avventura.
Baudelaire è surrealista nella moralità.
Rimbaud è surrealista nel modo in cui ha vissuto, e anche altrove.
Mallarmé è surrealista quando si confida.
Jarry è surrealista nell'assenzio.
Nouveau è surrealista nel bacio.
Saint-Pol-Roux è surrealista nell'uso dei simboli.
Fargue è surrealista nell'atmosfera.
Vaché è surrealista in me.
Reverdy è surrealista in casa.
Saint-Jean-Perse è surrealista a distanza.
Roussel è surrealista come narratore.

6

Il linguaggio è stato dato all'uomo perché ne faccia un uso surrealista. 

                     


7

Il surrealismo non permette a coloro che vi si dedicano di abbandonarlo quando lo desiderano. 

8

La mente che si immerge nel Surrealismo rivive con luminosa eccitazione la parte migliore della sua infanzia. 

9

Il surrealismo, così come lo concepisco, afferma con sufficiente chiarezza il nostro totale anticonformismo , tanto che non si può parlare di tradurlo, al processo del mondo reale, come prova di difesa. Potrebbe, al contrario, servire solo a giustificare lo stato di totale distrazione che speriamo di raggiungere quaggiù. La distrazione di Kant nei confronti delle donne, la distrazione di Pasteur nei confronti dell'«uva», la distrazione di Curie nei confronti dei veicoli, sono a questo riguardo profondamente sintomatiche. 

10

L'uomo propone e dispone. Sta soltanto in lui appartenersi interamente, cioè mantenere allo stato anarchico la banda di giorno in giorno più temibile dei suoi desideri. La poesia glielo insegna. Essa porta in se il compenso perfetto delle miserie che sopportiamo.

11

Il surrealismo si fonda sull’idea di un grado di realtà superiore connesso a certe forme di associazione finora trascurate, sull’onnipotenza del sogno, sul gioco disinteressato del pensiero. Tende a liquidare definitivamente tutti gli altri meccanismi psichici e a sostituirsi ad essi nella risoluzione dei principali problemi della vita.


                   

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