Nonni di Foucault e Deleuze?



 
 
Il saggio che Emanuele Lombardi ha pubblicato per Carrocci segue un suggestivo percorso che cerca di dimostrare una relazione di filiazione fra tre firme fondamentali della letteratura argentina novecentesca e il pensiero postmoderno. Il punto di partenza è l'osservazione dei temi letterari di Macedonio Fernandez, Jorge Luis Borges e Adolfo Bioy Casares, dal quale emerge una convergenza dei tre autori nell'utilizzare la forma del dubbio che non spiega, non determina, ma suggerisce lasciando sempre una affascinante e irrisolta zona d'ombra. Ed è proprio questa modalità a costituire un antefatto letterario alle straordinarie iperboli intellettuali che negli anni sessanta hanno gettato i semi di quel pensiero denominato postmoderno.
 

Foucault e Deleuze
 
Foucault, Guattari, Derrida, Deleuze, Baudrillard teorizzarono complesse teorie intorno ai concetti di decostruzione, di rizoma, di differenza, che hanno insegnato una nuova affermazione del dubbio come metodo, mettendo in discussione tutte le certezze con cui la filosofia e l'epistemologia avevano fino allora edificato per spiegare i misteri universali. La teoria postmoderna rigetta quindi i concetti di verità e fondamento, la prima divenuta “debole”, il secondo sostituito dal sofisticato concetto di decostruzione.
 

Macedonio Fernandez
 
Tuttavia, anche se possiamo incontrare nelle opere dei tre letterati argentini una certa somiglianza che fa sprofondare le loro pagine nello spirito scettico che nutre il dubbio, quello che raggiunge i lettori ha più a che fare con il campo dell'estetica. La loro letteratura così concepita, tra trasparenze e tensioni cereberali, anima di stimoli vivifici il lettore ma soprattutto lo accompagna a coltivare il dubbio come una forma di luminosa intelligenza. Lo fa per primo Macedonio Fernandez, artefice di una precisa decostruzione del logo, domandandosi ad esempio “chissà se gli enigmi sono più importanti delle soluzioni”; Borges dal canto suo introduce l'idea che ogni visione del mondo sia relativa e comunque una delle tante approssimazioni possibili; Bioy Casares mette in discussione la relazione tra il processo creativo dello scrittore e quello ri-creativo insito nel ruolo del lettore.

Borges con Bioy Cesares
 
Su questa strada gli autori scardinano le relazioni tra lo spazio e i tempo, ma soprattutto tra la realtà e l'immaginario. Si stabilisce quindi il paradosso che rendendo permeabili queste solide fondamenta su cui edificato la cultura occidentale, scopriamo che il mondo è quanto mai impenetrabile.

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