LO SPAZIO E IL TEMPO DI PHIL NIBLOCK



Quando nel 1958 Phil Niblock ha lascialo l'Indiana dopo aver studiato economia all'università, per recarsi a New York probabilmente non immaginava il ruolo leggendario che avrebbe occupato tra i principali musicisti della sperimentazione radicale statunitense. Quello che sapeva con certezza riguardava la sua passione di ascoltatore della musica jazz.  Per questo, il suo primo talento di fotografo ha iniziato nel 1960 a manifestarsi con gli splendidi scatti in cui i protagonisti sono Charles Mingus, Billy Strayhorn e Duke Ellington, seguiti in studio e nei concerti. Dalla fotografia Niblock si è trovato a passare al cinema, incoraggiato da Elaine Summers e iniziando con riprese di ballerini e coreografi dello Judson Church Theatre come ad esempio Yvonne Rainer e Meredith Monk. Dalla metà degli anni ’60, il suo lavoro fotografico esplora per diversi decenni l’architettura e l’urbanistica della New York degli edifici abbandonati di Welfare Island (oggi Roosevelt Island) (1966), del quartiere dismesso di South Bronx (1979), o le facciate del quartiere di SoHo Broadway (1988). Tra il 1966 e il 1969, produce Six Films, una serie di cortometraggi sonori realizzati con pellicola 16 mm, dove si preannunciano i tratti del suo metodo sperimentale attraverso ritratti di artisti e musicisti come Max Neuhaus e soprattutto Sun Ra nel film del 1966 intitolatoThe Magic Sun (pubblicato in edizione DVD da Atavico), e incluso nella retrospettiva che raccoglie sei film sperimentali in 16mm di Niblock dal 1966 al 1969, che sono: "Morning" (1966-69), "The Magic Sun" (1966-68), "Dog Track" (1969) , "Annie" (1968), "Max" (1966-68) e "Raoul" (1968-69).


'Morning' inizia con gli artisti che si vestono e si preparano per la loro giornata con l'accompagnamento di monologhi interiori maschili e femminili contrastanti, e successivamente descrive vari personaggi che svolgono le loro attività quotidiane mentre ascoltiamo i loro pensieri e le loro ansie. Poi c'è il già citato The Magic Sun, che raccoglie diciassette minuti di negativi astratti sfogliati in rapido movimento; la colonna sonora è suonata dall'orchestra di Sun Ra e il filmato è visibile a questo indirizzo: 

https://www.dailymotion.com/video/xsul3g

Per "Dogtrack" un testo trovato profondamente inquietante che ha come tema la bestialità viene letto ad alta voce con allarmante distacco da Barbara Porte mentre Niblock alterna inquadrature statiche di luoghi urbani e naturali. Segue la più genuina 'Annie', un ritratto della ballerina Ann Danoff accompagnato dalla colonna sonora di un collage concreto di Max Neuhaus. A proposito di Neuhaus, è il soggetto del film successivo, "Max", che abbina un altro dei suoi paesaggi sonori a una successione di immagini elaborate e filmati di performance basati sulle percussioni pesantemente modificati. A completare la collezione c'è "Raoul", il cui soggetto è il pittore Raoul Middleman, catturato al lavoro in studio utilizzando la fotografia time lapse mentre una colonna sonora improvvisata (eseguita dal regista e dal soggetto in collaborazione) accompagna il rapido afflusso di immagini. Con una durata totale di ottanta minuti, Six Films 1966-1969 offre uno sguardo affascinante sugli inizi della vita creativa di Phill Niblock, anticipando non solo la sua carriera musicale, ma anche il suo celebre film The Movement Of People Working, 25 ore di pellicola girata a partire dal 1973, riprendendo semplicemente le attività del lavoro quotidiano in Perù, Messico, Ungheria, Hong Kong, Brasile, Lesotho, Portogallo, Cina, Giappone, Sumatra e nell'Artico, accompagnando le immagini con le monumentali composizioni di Phil Niblock.

Proiezione di The Mouvement Of People Working e performance live all'Hangar Bicocca di Milano, 2010

La stagione cinematografica di Niblock continua negli anni '80 ad oggi con diverse collaborazioni. Queste opere includono opere e concetti quali Optipus, Vampÿrates, Mushroom Archive, mystique plastique, scienza sotterranea, incidenti poetici, Psiche erotica, Fragmentstein, Ostriche dell'Id, Dinamiche di Eros del Sole Nero, Cinema della narcolessia, TransTrans, Artaud~Butoh, cinema effimero /cinema povera e ispirazione negativa.

Phill Niblock: 3 to 7 – 196 (1974)




Finalmente nel 1968 compone i primi brani e inizia a sperimentare la combinazione delle sue produzioni visive con le sue partiture musicali per creare opere sonore architettoniche e ambientali. In quello stesso anno Elaine Summers fonderà l'istituzione no profit “Experimental Intermedia Art”, in cui Niblock è stato uno degli animatori più attivi, fino a diventarne  il direttore dal 1985. La fondazione è ispirata da lavori precedenti alla sua creazione, come ad esempio il film realizzato nel 1962 da Elaine Summers con il titolo Overture e presentato al primo Judson Dance Concert: la pellicola consisteva  in un amalgama di immagini in 16mm dei film di WC Fields e filmati originali girati da lei e John Herbert McDowell, fusi attraverso il "meccanismo del caso" di un rubrica telefonica. 

                 

Questa sintesi mediatica completa è un palese esempio estetico di arte intermedia. La scelta del termine intermedia indica un orientamento sperimentale molto preciso, poichè riprende quello coniato negli anni '60 dall'artista Fluxus Dick Higgins per teorizzare le strategie di interdisciplinarietà che ubbidiscono alla “fusione concettuale” dei media nell'arte, spesso al di fuori dei parametri stabiliti dalle arti.

Per avere un'idea della mole di produzioni artistiche va ricordato che nel loft, Niblock ha ospitato oltre 1.000 spettacoli, tra i quali i leggendari concerti annuali che durano sei ore durante il solstizio d'inverno, dove il flusso ininterrotto di musica trasmessa in quadrifonia ad alto volume, è arricchito spesso da un musicista ambulante che vaga per lo spazio, raddoppiando le tonalità delle tracce preregistrate girando tra il pubblico. La pratica della intermedialità che per oltre cinquant'anni hanno accompagnato le opere di Niblock, verte nella realizzazione di combinazioni in cui convergono la musica minimalista, l'arte concettuale, il cinema strutturale, l'arte sistematica e anche una posizione politica. Dal punto di vista strettamente musicale Niblock segue l'estetica dei microtoni, degli armonici e dei bordoni, della musica su nastro e dell'impiego delle nuove tecnologie, in un'amalgama dove alla base sussiste una serie di toni apparentemente immobile che ha una qualità singolare e ipnotica.  Sulle pagine del New York Time, John Rockwell sintetizza brillantemente queste combinazioni scrivendo: "I toni vibrano e brillano, la trama densamente compattata cambia tonalità come un'aurora boreale sonora". 

La musica di Phill Niblock costruisce grandi spazi microtonali monolitici a 24 tracce elaborati digitalmente per durate che arrivano a coprire 20 minuti e oltre. Il risultato è un suono intenso senza melodia o ritmo, apparentemente statico, costituito da un bordone di lunghissima durata creato con strati sovrapposti gli uni agli altri rispettando la microtonalità che armonicamente insiste sul battito di frequenze vicine, dando l'impressione psicoacustica di un cambiamento spaziale nel tempo. In questo flusso di tempo lento e continuo su cui si spalma questa mescolanza microtonale dando luogo ad un suono ipnoticamente continuo, ci sono eventi musicali che emergono quasi impercettibilmente dando discontinuità con il loro insinuarsi nella fascia sonora. La musica assume così una natura meditativa e respira lentamente e profondamente cambiando la sua forma spaziale, immobile e al tempo stesso in movimento, sempre diversa e sempre uguale. 

Phill Niblock: Five More Stringquartets; analisi grafica

L'autore suggerisce di suonarla ad alto volume perchè solo in questo modo l'ascoltatore può sperimentare visceralmente il fenomeno auditivo in una nuova percezione ed esperienza del tempo con un suono diffuso attraverso gli altoparlanti con le sfumature naturali generate dalla sala. La massa di questo suono è derivata dalle fonti più disparate – all’inizio suoni-rumori provenienti dall’esterno, poi suoni derivati da strumenti musicali tradizionali – che lui al computer riprendeva e metteva in circolo in accordo o conflitto (ma mai in vera e propria polifonia) con altri suoni presi o da strumentisti o da fonti sonore registrate. Questo è il mondo estetico che ha costruito Niblock, uno dei più grandi compositori sperimentali del nostro tempo e catalizzatore così anticonformista da restare ai margini anche nel  panorama più estremo dell'avanguardia.

Phill Niblock: E for Gibson (1978)

In una recente intervista al Wall Street Journal, parlando del suo itinerario creativo ha spiegato: "sapevo con cosa volevo lavorare all'inizio, ed è esattamente ciò con cui lavoro adesso, cioè masse di toni che sono molto vicini tra loro in altezza cosicchè nello spazio in cui vengono riprodotte creano molte altre armoniche. Ero interessato alla natura del suono e alla creazione di un grande cloud, per usare il suono come qualcosa di architettonico".


 


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