I dessert imperiali a Le Maurice di Parigi

Rue de Rivoli, al numero 228, vicinissimi al Jardin de la Tuileries. Come si fa essere qui in una  Parigi piovosa e non farsi sedurre dall'opportunità di un pranzo da Alain Ducasse, nello straordinario Hotel Maurice dove lo chef per eccellenza della cucina francese dirige il ristorante omonimo, affidando i fornelli a Jocelyn Herland. Dico a colazione perchè sono in questa circostanza i prezzi stellari ritornano ad essere umani con tre formule misurate ma esaustive per avvicinarsi alla sapienza di questa cucina. Per me che amo i dolci, l'occasione è ancor più speciale perchè qui  una brigata di venticinque (sì venticinque!) collaboratori sono guidati dal maitre pastissier Cedric Grolet, l'insuperabile esteta creatore di dessert così belli da vedersi che a malincuore si decide di scompaginane la forma per mangiarli: e poi il gusto è un'altra vertigine irraggiungibile da chiunque faccia questo mestiere. 

Cedric Grolet e la sua equipe
Entrare in questo luogo magico è già di per sè sprofondare in una lunga storia nata nel 1835, quando un giovane decide di offrire agli inglesi pazzi per Parigi, un posto dove possano trovare tutti i confort a cui sono abituati: il designer Philippe Starck che ne ha ridisegnato gli ambienti nel 2007, ha solo aggiunto una vena surrealista all'eleganza sontuosa dello stile ispirato a Versailles che è restato quello di sempre. 



Chiedo la formula più economica con un calice di Chablis di Raveneau da batticuore. Arriveranno un piatto di portata ed un dessert. Basta questo per cogliere l'essenza della grandeur francese, il suo stile raffinatissimo e la sua passione voluttuosa che qui sono sublimati in colori, profumi e sapori, dove la tecnica culinaria sembra rispettare particolarmente la genuinità degli ingredienti esaltandone le caratteristiche con un trattamento delicato e creativo ma senza effetti speciali. Questa impressione che non ci sia niente di superfluo nella combinazione dei sapori e nell'eccellenza della preparazione, mi rapisce gustando il piatto che scelgo e che è, per così dire, sorprendentemente casereccio. Ma ogni boccone risulta un'esperienza memorabile di equilibrio del melange dei sapori: si tratta di un filetto di rombo cotto su una fetta di pane che raccoglie incredibilmente i sapori del pesce, del tartufo, dei cipollotti e delle rape. Poi tocca al dessert, leggero e presentato con la fantasia e il rigore di un'opera d'arte: tartes aux pommes, una semplice torta di mele.... 

Tartes aux pommes di Cedric Grolet

Vado fuori di testa!! La pasticceria è imperiale. Nell'euforia mi rovino (economicamente) con un muscat du Cap Corse di Yves Leccia: 85 Euro il conto dei due piatti, 90 Euro i due calici. Paris c'est toujour Paris!!!

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